«Fiat-Chrysler, a nozze fatte pronti a nuove opportunità»

nostro inviato a Torino

«Se nel 2008, per facilitare il dialogo con eventuali partner, eravamo disponibili a essere più piccoli in un insieme più grande, ora, con Chrysler, le cose sono cambiate. Se la torta è buona ce la possiamo tenere tutta. In poche parole, non è cheExor (ora al 30,05% del gruppo automobilistico, ndr) vuole diluirsi a tutti i costi». All'assemblea della holding di casa Agnelli, il presidente John Elkann si sofferma sul tema più caldo: l'iter che entro l'estate porterà Fiat a fondersi con Chrysler.
«Ciò che è sicuro - spiega - è che da parte di Exor c'è l'assoluta convinzione che bisogna andare avanti, e che Fiat e Chrysler devono avere un futuro insieme». Dunque, pieno appoggio degli azionisti all'ad Sergio Marchionne impegnato nel braccio di ferro con il fondo Veba per conquistare il 100% di Chrysler: «Se Fiat e Chrysler saranno più vicine, questo farà sì che la società sarà più forte».
Ma prima del rush finale e di un'intesa che il numero uno di Exor non esclude, «è importante - così Elkann - arrivare al verdetto del giudice del Delaware sulla valorizzazione del 3,3% in mano a Veba (il giudizio è atteso entro la fine di luglio, ndr). Noi, comunque, siamo convinti delle nostre ragioni».
Fatta la fusione, il nuovo gruppo automobilistico guarderà ad altre opportunità allo scopo di crescere ulteriormente nel contesto mondiale («mi piacerebbe - il sogno del presidente - avere tante Chrysler, sarebbe un'opportunità fantastica; siamo pronti a fare investimenti, ma vogliamo siano di successo»). Anche Elkann, alla pari di Marchionne, ribadisce che un aumento di capitale, per finanziare la scalata alla casa americana, non è all'ordine del giorno. «Per quanto riguarda le sedi legali, fiscali e la quotazione - la spiegazione successiva - sono tutti aspetti tecnici che devono essere visti nel momento in cui le operazioni si fanno per dare il migliore quadro alla socieà. E per il nome del gruppo post-fusione ci saranno sia Fiat sia Chrysler».
Ok dell'assemblea di Exor, infine, al bilancio 2012, chiusosi con un utile di 150,5 milioni (58,7 milioni nel 2011), e alla distribuzione di un dividendo (0,335 euro per ogni azione ordinaria; 0,3867 per ogni privilegiata; 0,4131 per ogni risparmio) per un massimo di 78,5 milioni.


Oggi Elkann e Marchionne, rimasto ieri al Lingotto, vedranno,a Roma, il ministro Flavio Zanonato. «Tutta questa negatività su Fiat è sbagliata - conclude il presidente -; chiediamoci cosa sarebbe oggi Fiat senza tutto quello che è stato fatto».

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