Le nozze annunciate ieri tra l'Editrice La Stampa e la società che pubblica il quotidiano ligure Il Secolo XIX , oltre a creare un forte polo dell'informazione cartacea e digitale nel Nord-Ovest, con vantaggi economici stimati per entrambi, finiscono per impattare anche sul futuro di Rcs (Fiat è primo socio con il 16%) e sul prossimo cambio di direzione al Corriere . Ma partiamo dal nuovo colpo messo a segno da John Elkann, l'imprenditore-editore di casa Agnelli, che all'indomani dell'assemblea che ha scritto il primo capitolo di Fiat Chrysler Automobiles (e dopo aver benedetto la fusione di Ifi-Ifil in Exor, lo spin-off di Fiat e realizzato il sogno americano del nonno Gianni), ha raggiunto l'accordo con Carlo Perrone, presidente di Sep, per fondere la sua Stampa con Il Secolo XIX . A non passare inosservata è anche la tempistica del matrimonio con i liguri, che avviene 48 ore dopo l'annuncio dell'accordo sull'addio, la prossima primavera, di Ferruccio de Bortoli dal Corriere della Sera : un nodo che Elkann, d'intesa con l'ad di Rcs, Pietro Scott Jovane, ha sciolto prima di chiudere la trattativa con Genova. L'operazione, che vedrà Fiat detenere il 77% della nuova società «Italiana Editrice» e la famiglia Perrone il 23%, avrà Elkann alla presidenza, con Perrone vice. Nella redazione del quotidiano genovese, comunque, l'asse con Torino avrebbe sollevato qualche malumore.
Nelle prossime settimane i due soci stabiliranno il piano industriale e tutti gli aspetti redazionali e di contenuti. Di sicuro, le due testate resteranno distinte, nel senso che Torino non fagociterà Genova. In prima linea, a questo proposito, ci sarà il direttore de La Stampa , Mario Calabresi, sul quale Elkann ha deciso di puntare, come espresso chiaramente venerdì nella conferenza stampa dopo l'assemblea Fiat. Viene così a cadere la candidatura di Calabresi, ritenuta tra quelle in pole, a dirigere il Corriere della Sera quando, il prossimo aprile, de Bortoli lascerà via Solferino. E viene anche a cadere la possibilità che La Stampa si fonda con lo stesso quotidiano milanese. Le ragioni di Antitrust, vista l'operazione Secolo , sono lampanti.
C'è un legame, comunque, tra la nascita di Fca e quella di Italiana Editrice, tenuto conto delle rispettive dimensioni e dei diversi business: unire le forze per poter cogliere nuove opportunità e contrastare i momenti di crisi «con alle spalle - come ha spiegato Elkann, parlando delle nozze tra editori - un'unica società più efficiente e più solida dal punto di vista economico e finanziario». Il che, significa, condivisione dei costi fissi e sinergie di scala con l'obiettivo di raggiungere più facilmente i punti di break-even .
Elkann, dal canto, promette un innovativo progetto imprenditoriale: «Con l'editore Perrone - aggiunge - abbiamo molti punti in comune, ci uniscono una storia, anche familiare, ricca di riferimenti e di esperienze vissute, dei valori condivisi e soprattutto la volontà di assicurare un futuro sostenibile ai nostri giornali. Infatti, i modelli economici su cui si è basata l'attività editoriale fino a oggi, incontrano crescenti difficoltà: il calo delle copie vendute, la contrazione dei ricavi pubblicitari e la necessità di accompagnare l'attuale fase evolutiva con adeguati investimenti industriali, stanno mettendo a rischio l'equilibrio finanziario delle società editrici, che devono dunque impegnarsi per trovare nuove soluzioni». E secondo Perrone, «l'integrazione che caratterizzerà il nuovo gruppo costituirà la base per affrontare al meglio le future sfide di un mercato sempre più caratterizzato dallo sviluppo digitale».
Ecco allora il presidente di Fiat e primo socio di Rcs, e ora anche di Italiana Editrice, aumentare ancora di più il suo peso nel campo editoriale, con il Lingotto che al 16% di Rcs aggiunge ora il 77% della nuova società, senza dimenticare il 5% che la holding Exor possiede in L'Economist e la poltrona nel cda della NewsCorp del raider Rupert Murdoch in cui siede lo stesso Elkann a titolo personale. Due i quesiti che si pongono ora: chi succederà a de Bortoli al Corriere ? (si parla di Carlo Verdelli, insieme all'esperienza una garanzia per il digitale; l'attuale condirettore Luciano Fontana, e Antonio Polito, alla guida del Corriere del Mezzogiorno ). Il parere dell'azionista forte Diego della Valle (9%) sarà, in proposito, centrale. Per una decisione bisognerà comunque attendere qualche mese. E poi il cda di Italiana Editrice.
Sarà curioso vedere se Luca di Montezemolo, amministratore de La Stampa ed escluso a sorpresa dal futuro board di Fca, troverà posto anche nel nuovo gruppo editoriale. I rapporti tra il presidente di Ferrari e la galassia Fiat non sono più quelli di una volta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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