Economia

Ecco la stretta del Fisco: adesso punta agli "X File"

L'Agenzia delle entrate sta perfezionando un metodo per usare dati pseudonomizzati al fine di contrastare l'evasione fiscale e incamerare oltre 500 mln di gettito

Ecco la stretta del Fisco: adesso punta agli "X File"

Puntare sugli "X-file" per recuperare un gettito dal valore di oltre 500 milioni di euro. È questa la strategia che sta mettendo a punto l’Agenzia delle entrate per perfezionare i controlli anti evasione fiscale.

Il piano è semplice, ed è spiegato nei dettagli dal quotidiano Italia Oggi. Secondo una la relazione tecnica del disegno di legge di Bilancio 2020, il fisco mira ad aumentare dell’11% l’adeguamento agli obblighi fiscali attingendo alla proliferazione dei contribuenti, condotta in forma anonima e temporanea.

Il miglioramento dei controlli anti evasione è dunque accompagnato da due nuovi punti chiave. C’è l’effetto emulazione, per il quale ogni euro incassato da attività di prevenzione genera 15 centesimi di versamenti spontanei grazie alla deterrenza. Ma c’è anche la cosiddetta pseudonomizzazione, ovvero una specie di “schermatura temporanea dei dati relativi ai singoli contribuenti”. Il suo scopo è quello di consentire lo svolgimento di analisi di rischio su anonimi.

L'utilizzo degli X-file

Qui dobbiamo citare l’articolo 86 del ddl bilancio, il quale riconosce la possibilità da parte delle autorità di rinforzare la attività di analisi del rischio di evasione. Come? Usando tutto il patrimonio informativo dell’Agenzia delle entrate, archivio dei rapporti finanziari compreso. Qualora la stessa Agenzia dovesse attingere ai dati di questo archivio, provvederà a pseudonomizzarli, cioè renderli anonimi. Così facendo i citati dati potranno essere utilizzati per fare analisi ma anche per incrociare informazioni ed elaborare modelli sempre più precisi capaci di scovare quei profili ad alto rischio di evasione fiscale.

Stando ai tecnici del ministero dell’Economia, gli X-file provocheranno l’importante effetto di incrementare il gettito; è previsto infatti un aumento dell’invio di lettere di compliance contenenti un alert preventivo. Queste ultime hanno fin qui portato in dote 3,6 miliardi di euro di gettito. “Si stima – prosegue il documento – che il potenziamento dell’analisi di rischio derivante dall’utilizzo dei dati dell’archivio dei rapporti finanziari possa comportare un incremento, a regime, dell' 11% delle somme riscosse, che corrisponde a 460 mln di euro”.

Altri effetti sperati sono quelli riguardanti la diminuzione dei falsi positivi e, più in generale, una migliore valutazione delle situazioni a rischio insolvenza e più interventi mirati su situazioni “ad alto rischio frode”.

Mentre è previsto un incremento del gettito pari a 529 milioni di euro, l’effetto deterrenza dovrebbe portare un tesoretto extra di 69 milioni.

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