Economia

Occhio al 730: segnatevi la nuova data. Cosa cambia

Lo slittamento di un mese per la presentazione del 730 rientra nel quadro della politica di alleggerimento degli obblighi fiscali in questo periodo di emergenza Covid-19

Occhio al 730: segnatevi la nuova data. Cosa cambia

Se ne parlava da tempo ed ora pare che il governo abbia finalmente deciso: ci sarà più tempo per presentare il modello 730. La notizia, è bene sottolineare, non è ancora ufficiale ma appare molto probabile lo slittamento di almeno un mese, dal 30 settembre al 31 ottobre, per i termini relativi alla dichiarazione che riguarda circa 18 milioni di contribuenti, lavoratori dipendenti e pensionati.

Sono in particolare due i motivi che hanno spinto l’esecutivo ad ipotizzare un rinvio nella presentazione del 730. Come ricorda il Messaggero, questo slittamento rientra nel quadro della politica di alleggerimento degli obblighi fiscali che si è resa necessaria a causa dell’emergenza Covid-19. Ma vi è anche la preoccupazione di alleggerire i Caf di una grande mole di lavoro: i Centri di assistenza fiscale, infatti, saranno alle prese con l’introduzione dell’assegno unico per i figli. Così uno slittamento di un mese per la presentazione del 730 favorirà i cittadini ed eviterà “ingorghi” per gli uffici.

Già nelle scorse settimane si erano levate voci per chiedere un rinvio dei termini. La richiesta, tra gli altri, era arrivata anche dal Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. I commercialisti avevano ricordato che la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020 "è un adempimento preventivo necessario per la presentazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto perequativo".

Lo slittamento dei termini di presentazione del 730, attraverso la precompilata messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate che può essere usata anche con il canale "fai da te", è collegata al rinvio dei versamenti Irpef del saldo 2019 e dell’acconto 2020 che, secondo le norme, devono essere effettuati entro il 30 giugno, oppure entro il 30 luglio, maggiorando gli importi da versare di uno 0,40%. Ma in questo caso vi è anche un’altra novità. Il governo pare orientato a posticipare i termini dei versamenti almeno al 20 luglio prossimo.

Il decreto, che riguarda le 3,6 milioni di partite Iva, è già pronto e salvo imprevisti dell’ultim’ora dovrebbe essere licenziato già nei prossimi giorni.

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