Altra fumata nera per la Fondazione Mps che si è limitata a discutere, all'interno della Deputazione generale, la sostituzione di Antonio Paolucci, dimessosi a fine 2013, con Maddalena Ragni. Solo nei prossimi vertici (già fissati per il 18 e il 25 luglio, non a caso successivamente al delicato consiglio sul bilancio comunale di Siena previsto il 10 luglio), si entrerà nel vivo delle nomine alla presidenza e alla Deputazione amministratrice dell'Ente, oltre a discutere della concreta ipotesi di un'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici della Fondazione per l'acquisizione di Antonveneta da parte di Mps. La tensione è alta e l'incertezza sui nomi in lizza anche. Il timore è che si ripeta l'escalation vissuta lo scorso anno quando si arrivò alla nomina di Antonella Mansi, oggi indisponibile a un nuovo mandato (e vista in approdo a Confindustria), solo a fine estate. Mansi, nel frattempo, si è detta disponibile a rimanere alla presidenza sino a fine luglio.
Intanto Mps, principale asset in portafoglio alla Fondazione (oggi al 2,5% del capitale) ha chiuso la seduta in calo del 2,8% a 1,46 euro. Il cammino di Palazzo Sansedoni, secondo le parole usate dalla stessa Mansi, dovrebbe proseguire all'insegna della «continuità nella discontinuità». Ma ovviamente il rebus essenziale da risolvere è a chi sarà affidato l'incarico. Le tensioni politiche all'interno del Comune (e del Pd), oltre che il mutato scenario economico di Rocca Salimbeni prima e della Fondazione di conseguenza, non aiutano.
Cresce così il numero dei papabili in lizza alla presidenza della Fondazione. Tra questi, appaiono i nomi di Giovanna Barni, presidente di CoopCulture (e sorella del rettore dell'Università degli stranieri di Siena, tra gli enti responsabili delle nomine della Fondazione) e Roberto Barzanti, classe 1939, ex sindaco di Siena ed ex vicepresidente dell'Unione europea. Tra gli evergreen Camilla Dei, componente della Deputazione amministratrice di Palazzo Sansedoni; Enrico Totaro, classe 1951, ex dirigente sindacalista di Mps e da gennaio nella Deputazione amministratrice dell'ente. In lizza anche Francesco Maria Pizzetti, ex garante della privacy, che potrebbe prendersi la rivincita dopo essere stato battuto, la scorsa estate, da Mansi proprio nel rush finale.
Apparentemente in declino, invece, l'ipotesi Divo Gronchi, direttore generale della Cassa di Risparmio di San Miniato con più di quarant'anni di carriera in Rocca Salimbeni, e di Anna Carli, ex sindaco di Siena ed ex rettore del Santa Maria della Scala.
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