Fonsai, «Dai Ligresti danni per centinaia di milioni»

La famiglia Ligresti ha ripetutamente «spogliato» Fonsai, provocando danni «per centinaia di milioni» al gruppo assicurativo nel frattempo salvato da Unipol. L'attacco, pesantissimo, è sferrato dal commissario ad acta Matteo Caratozzolo che, davanti agli «ingentissimi» danni rilevati, chiama gli azionisti della società e della controllata Milano a decidere l'azione di responsabilità: l'assemblea è il 13 marzo (il 14 in seconda).
I fatti contestati ruotano attorno ad AtaHotels e ad altre operazioni immobiliari completate da Fonsai con realtà riferibili alla famiglia siciliana. Ora si identificano anche i responsabili. Nel mirino ci sono Salvatore Ligresti con i figli Jonella, Giulia e Paolo, l'ex capo azienda Fausto Marchionni e altri 12 ex consiglieri e sindaci della compagnia, tra cui Vincenzo La Russa e Antonio Talarico. Ne esce indenne l'ex ad Emanuele Erbetta che, subentrato a Marchionni, ha avviato l'operazione di «pulizia». Dopo aver analizzato 1.700 documenti, il rappresentante del tribunale è giunto alla conclusione che Fonsai sia stata «eterodiretta» dai Ligresti e costretta a sottomettersi alla loro volontà, tramite l'operato di dirigenti «conniventi».
La relazione di Caratozzolo, che si dipana per 57 pagine, passa in rassegna le singole operazioni, già contestate dal collegio sindacale a seguito della denuncia del fondo Amber, rilevando gli ingentissimi danni emersi tra il 2003 e il 2011. Si sofferma sugli «abnormi compensi», riconosciuti a titolo di consulenza all'ingegnere di Paternò allo «scopo di fare comprare» a Fonsai «esclusivamente immobili di proprietà» delle parti correlate. Un cortocircuito, cui si aggiungono gli «abnormi emolumenti», pari a 9,4 milioni, percepiti da Jonella come presidente Fonsai «a danno» del gruppo medesimo e a fronte di un impegno «sporadico».
Ora la parola passa ai soci, guidati da Unipol. In base agli impegni sulla manleva del giugno scorso, la compagnia bolognese non potrà votare l'azione di responsabilità contro i consiglieri e i sindaci del periodo 2007-2011 che non siano stati anche soci di Premafin fino a gennaio 2012.

Il vincolo non vale, quindi, per i Ligresti ai quali il nuovo azionista di riferimento di Fonsai potrà far pagare il conto. Sull'ex Fonsai dei Ligresti continuano poi a pendere le indagini della Procura di Milano e di Torino, oltre alle probabili azioni dei piccoli soci per infedeltà patrimoniale.

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