Scontri India-Pakistan. "Rischio di guerra totale"

I raid aerei di Delhi sul Kashmir: "Uccisi terroristi", 34 le vittime. Islamabad minaccia: "Se le tensioni aumentano c'è l'atomica"

Scontri India-Pakistan. "Rischio di guerra totale"
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È stata una drammatica operazione notturna. L'India nelle prime ore di ieri ha lanciato micidiali attacchi aerei su nove siti «terroristici» in Pakistan. I raid, durati solo 25 minuti, hanno colpito il Kashmir amministrato da Islamabad e altre aree del Paese, e hanno scosso la regione, facendo temere il peggio. I residenti sono stati svegliati dalle fragorose esplosioni e il panico si è diffuso rapidamente. Una luce bianca ha illuminato la notte e poi subito sono arrivate le deflagrazioni, rapide e potenti. Islamabad ha fatto sapere di aver abbattuto cinque caccia indiani e un drone. Nuova Delhi non ha confermato. Secondo un portavoce militare pakistano i cinque aerei indiani precipitati sono tre caccia Rafale di fabbricazione francese, e un Su-30 e un Mig-29 russi.

Questa brusca escalation arriva dopo il mortale attacco terroristico del 22 aprile contro i turisti a Pahalgam, nel Kashmir amministrato dall'India, che ha spinto le tensioni tra i due rivali, dotati entrambi di armi nucleari, a nuovi pericolosi picchi. L'India ritiene di avere prove evidenti che i terroristi avevano base in Pakistan. Due settimane dopo questa sanguinosa aggressione è così arrivata la risposta militare che si attendeva da giorni. L'azione è stata denominata «Operazione Sindoor». Il premier pakistano Shehbaz Sharif, l'ha definita un vero «atto di guerra» e ha promesso una rappresaglia. E già ieri l'esercito di Nuova Delhi ha accusato il Pakistan di «sparare colpi di artiglieria a Bhimber Gali, nell'area di Poonch-Rajauri», nel Kashmir indiano.

Una notte di guerra, dunque, il più grave scontro militare tra i due Paesi negli ultimi 20 anni. Un missile ha colpito anche una moschea nella città di Bahawalpur, nel Punjab pakistano, dove un bambino è stato ucciso e una donna e un uomo sono rimasti feriti. «Giustizia è fatta», ha scritto l'esercito indiano, in un video postato su X dopo gli attacchi. Ma il Comitato di sicurezza nazionale del Pakistan, presieduto da Sharif, ha denunciato che l'offensiva dell'India è stata effettuata «con il falso pretesto della presenza di campi terroristici immaginari» e ha preso di mira infrastrutture civili, tra cui moschee. «Questi attacchi immotivati e ingiustificati hanno causato la morte di uomini, donne e bambini innocenti», si legge anche nella dichiarazione. Almeno 40 persone sono morte: 31 civili hanno perso la vita in Pakistan e altre otto persone sono state uccise in India. Anche due bambine di tre anni sono decedute nei raid aerei di Nuova Delhi. E il ministro della Difesa pakistano, Khawaja Asif, ha avvertito che se le tensioni dovessero aumentare ulteriormente ci sarebbe il rischio concreto di una guerra nucleare.

Una ventina di voli commerciali ha cambiato rotta per evitare lo spazio aereo pakistano e le compagnie ne hanno cancellati altri 52 da o per il Pakistan, pure Air India ha annullato i viaggi per il Kashmir. Le reazioni internazionali sono molto preoccupate. «Il mondo non può permettersi uno scontro militare» tra India e Pakistan, ha sottolineato il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Per Donald Trump l'attacco «è una vergogna». Mentre il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato con i suoi omologhi di India e Pakistan, incoraggiando entrambe le parti a impegnarsi in colloqui «per evitare l'escalation». «L'attacco compiuto dall'India ha creato il rischio di una guerra totale», ha tuonato il ministero degli Esteri turco. Al coro si è aggiunta pure l'Ue che ha ricordato «la necessità di una soluzione pacifica, negoziata e reciprocamente concordata».

Anche l'Iran è intervenuto, ha espresso «profonda preoccupazione» e ha invitato i due Paesi a «esercitare moderazione». La Cina invece si è detta pronta a «svolgere un ruolo costruttivo» per allentare le tensioni. Che sono però oramai alle stelle.

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