Economia

"Formula Ferrari": 250 assunzioni per produrre meno

La sfida: fare più utili scendendo sotto le 7mila auto l'anno. Montezemolo: "Il sogno? Un operaio che arrivi al mio posto"

"Formula Ferrari": 250 assunzioni per produrre meno

dal nostro inviato a Maranello

Al vertice di Ferrari da 22 anni, sarà difficile per Luca di Montezemolo privarsi del suo secondo grande amore (gli affetti principali sono tutti per la famiglia). Ma ieri, per la prima volta, nel presentare l'evoluzione del programma «Formula Ferrari», il presidente del Cavallino rampante ha espresso un desiderio: «La mia più grande soddisfazione - ha spiegato - è che, un giorno, uno dei miei operai possa sostituirmi».

«Formula Ferrari», del resto, ruota in particolare sul vero «patrimonio» della casa automobilistica, come lo ha definito il suo presidente, ovvero «tutti gli uomini e le donne» impegnati a progettare, sviluppare e produrre le supercar più famose del mondo. «In tre anni - ha detto Montezemolo - 100 dei nostri 3mila collaboratori sono stati promossi capi, funzionari o dirigenti. Sono gli effetti della meritocrazia che premia i migliori, oltre a riconoscere un bonus annuale e uno triennale legato al raggiugimento degli obiettivi».

La Ferrari, con i suoi viali interni dedicati al fondatore Enzo Ferrari e ai grandi piloti che ne hanno fatto un mito, sembra più una cittadina nella città (Maranello), piuttosto che uno stabilimento.

Spazi verdi rompono la monotonia delle linee di montaggio, la piazzetta con le panchine nell'area ristoro serve a far socializzare e rilassare le tute rosse. È un progetto a misura d'uomo e di famiglia, visto che ogni anno 4 milioni vengono destinati a migliorare la qualità di vita e l'assistenza (istruzione, servizi sanitari, ecc) dei dipendenti e dei loro congiunti. E la stessa cittadella del Cavallino vuole proporsi anche come esempio virtuoso in fatto di sostenibilità ed efficienza: «La nuova Gestione sportiva, che verrà inaugurata nel 2014 - ha sottolineato l'ad Amedeo Felisa - sarà a “emissioni zero”».

E lo stesso vale per la produzione, che ha visto abbattere del 40% gli scarichi di CO2 senza penalizzare le prestazioni delle supercar. Continuano, in proposito, gli investimenti allo scopo di migliorare ulteriormente il polo emiliano: la nuova iniezione di 100 milioni si aggiunge ai 250 milioni investiti in ricerca e sviluppo nel quinquennio. «Ogni anno destiniamo allo svilippo dei prodotti il 15-18% dei ricavi», ha rimarcato Felisa.

Ma «Formula Ferrari» punta anche a dare uno scossone alla crisi che attanaglia il Paese. Nel 2013 l'azienda assumerà 250 addetti, con un incremento del 20% della forza lavoro, che si aggiungeranno agli altri, la cui caratteristica è di rappresentare buona parte dei luoghi del mondo in cui il Cavallino è presente.

Ribadito che da Maranello non uscirà mai un Suv o un'auto elettrica (sì, invece, alla fornitura di motori a Maserati), che «l'Italia rappresenta meno del 5% delle vendite anche per colpa di dissennate scelte fiscali», che non ci sono piani di collocamento in Borsa, Montezemolo ha annunciato che nel 2013 saranno prodotte meno unità del 2012 (7mila): «Vogliamo essere un'azienda che può dimostrare che, producendo e vendendo meno, è in grado di portare anche utili maggiori». I risultati del primo quadrimestre sono positivi: vendite +4%, ricavi +8%, trading profit +42% e utile netto +36,7%.

È la «Formula Montezemolo».

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