Fusione Bper-Carige, tempi più lunghi

Il Tribunale deciderà sul ricorso Malacalza che ha bloccato il cda

Fusione Bper-Carige, tempi più lunghi

Bisognerà aspettare ancora un po' per conoscere definitivamente le sorti della fusione Bper-Carige e del nuovo cda dell'istituto genovese. Il giudice Paolo Gibelli del Tribunale di Genova si è riservato sull'istanza di Malacalza Investimenti, la holding della famiglia Malacalza ex socio di maggioranza della banca che aveva impugnato le delibere dell'assemblea dello scorso 15 giugno con cui era stato nominato il board e decisa la rinuncia alle azioni di responsabilità nei confronti dell'ex presidente, Cesare Castelbarco Albani, e dell'ex ad Piero Luigi Montani, attuale ad di Bper, acquirente dell'istituto ligure. Il pronunciamento aveva impedito al cda di approvare i conti al 30 giugno e bloccato la fusione con Bper.

L'azione di responsabilità è legata alla cessione di Carige Assicurazioni ad Apollo e venne approvata in assemblea quando Malacalza era primo azionista con il 27% delle quote. La scelta odierna del giudice ha portato il titolo del gruppo emiliano a guadagnare in Borsa lo 0,81%, fissando il prezzo di una azione a 1,63 euro. A fine luglio il tribunale aveva sospeso l'esecutività delle delibere rinviando a ieri. All'udienza le parti hanno spiegato le loro ragioni e dovranno depositare nei prossimi giorni le conclusioni scritte. Il decreto del Tribunale di Genova di luglio era stato adottato senza sentire le parti in causa. Malacalza Investimenti aveva sostenuto le azioni di responsabilità. Carige aveva ribadito la legittimità delle decisioni dell'assemblea.

Adesso sono due gli scenari che si aprono. Il giudice potrebbe rigettare l'istanza di annullamento: a quel punto il cda dell'istituto ligure sarebbe riconosciuto come legittimo permettendo l'immediata ripresa dell'operatività. Il board sarebbe quindi convocato per l'approvazione dei conti al 30 giugno 2022 e la fusione con Bper.

L'accoglimento della sospensione delle delibere di giugno farebbe slittare la fusione, anche se di poco più di un mese perché si dovrebbe procedere alla convocazione di una nuova assemblea per la nomina del cda per consentire di rispettare il termine del 31 dicembre, oltre il quale Bper perderebbe 500 milioni di benefici fiscali.

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