Generali scende in campo per la difesa dell'ambiente

I cambiamenti climatici stanno esponendo la popolazione mondiale a nuovi rischi, ma solo pochi si assicurano. Il gruppo: «Bisogna cambiare mentalità»

Un gruppo assicurativo, soprattutto se ha un raggio d'azione globale, svolge un ruolo prezioso per le economie moderne, sia per la sua capacità di generare valore e diventare propulsore di sviluppo, sia per quella di anticipare e affrontare alcune grande sfide contemporanee. Sono sfide che riguardano anche l'ambiente, i cambiamenti climatici e le loro conseguenze, come appena emerso dal vertice Cop 21 di Parigi: ambiti che investono direttamente anche il settore assicurativo e quindi ampliano la frontiera dei possibili interventi del settore in cui Generali opera. In questo senso, la gestione dei rischi catastrofali sta diventando un asset fondamentale per gli operatori più attenti e innovativi, in quanto si registra una crescita costante del numero degli eventi e conseguentemente dell'ammontare complessivo dei danni.Nell'ultimo decennio i danni economici a livello mondiale originati da catastrofi sono costati quasi 2mila miliardi di dollari, in notevole aumento rispetto ai decenni precedenti. Secondo il report Sigma, nel solo 2014, le perdite economiche complessive hanno raggiunto i 110 miliardi di dollari, la quasi totalità proprio da catastrofi naturali. Inoltre, si sta intensificando la frequenza di questi eventi: basti pensare che l'anno scorso si sono contate 189 catastrofi naturali, il numero più elevato mai registrato. Senza azioni preventive, i costi in termini economici, ambientali e di vite, sono destinati a salire. «Quello che occorre sicuramente fare, è abbandonare il tradizionale approccio di intervento ex-post, per cui ci si limita a reagire ad un'emergenza, e adottare invece un atteggiamento proattivo ex-ante, considerando le catastrofi come eventi inevitabili ma prevedibili e quindi meglio gestibili quando questi accadono», sottolinea Franco Urlini, Generali Group Head of Reinsurance.È proprio in questo contesto di crescita dei fenomeni catastrofali che si colloca uno dei ruoli, sempre più attuale, del settore assicurativo. Mediamente infatti, a livello mondiale, solo il 30% dei danni economici ha una copertura assicurativa. Questo significa che il restante 70% dei danni non sono coperti dall'assicurazione e che quindi tali costi ricadono sugli Stati, sulla società e in ultima istanza sui singoli cittadini. «Paradossalmente, il cosiddetto Protection gap, ossia la quota dei danni non coperta da assicurazione, sta addirittura crescendo più in fretta di quanto non stiamo crescendo i danni nel loro complesso», ha proseguito Urlini. Il comparto assicurativo può svolgere un ruolo sociale a favore delle popolazioni colpite: nel suggerire azioni di prevenzione che riducano i costi e aumentino la resilienza del tessuto economico e sociale, nel predisporre piani di intervento con risorse umane e finanziarie adeguate, anche in termini di tempistica. Queste situazioni possono essere affrontate in modo più efficace attraverso una sempre più stretta collaborazione tra pubblico e privato. Dall'analisi di questi elementi emerge chiaramente come le catastrofi naturali siano un ambito che richiede capacità tecnica ed expertise, anche nell'utilizzo di strumenti finanziari dedicati.Le imprese assicuratrici ricopriranno infatti un ruolo sempre più strategico grazie all'esperienza maturata nella gestione del rischio e delle più moderne tecniche di risk-transfer, che comprendono la riassicurazione, ma anche l'accesso al mercato alternativo dei capitali (Ils - Insurance linked securities). Proprio in questo ambito Generali ha lanciato ad aprile 2014 Lion I Re, il primo bond catastrofale a protezione delle tempeste in Europa; un elemento che consente al gruppo di segnare la strada nell'ambito del mercato europeo delle Ils e di ottimizzare la sua protezione contro gli eventi catastrofali, trasferendo agli investitori del bond parte del rischio legato a questi eventi.

In base alle condizioni del collocamento, se una tempesta - in un'area geografica che include 16 Paesi europei - dovesse provocare al gruppo Generali perdite superiori a 400 milioni di euro, parte delle perdite registrate dal gruppo verranno rimborsate attraverso la copertura fornita da questo strumento, integrando quanto verrà rimborsato dal mercato riassicurativo tradizionale. Lion I Re, inoltre, si è aggiudicato il premio Non-life transaction of the year di Trading Risk, una delle più autorevoli fonti di informazione del mercato Ils.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica