Goldman Sachs passa al setaccio le banche italiane e punta tutto su Bpm e Unicredit, bocciando invece Mps. In uno studio sul sistema creditizio italiano, la banca americana ha analizzato, in particolare, la «sensitivity» sui crediti deteriorati, uno dei talloni d'Achille del nostro sistema, classificando il grado di solidità degli istituti. E, in uno scenario estremo in cui tutti i crediti deteriorati diventino non performing, ha sentenziato che Unicredit è la banca più conveniente in Borsa, con un possibile upside del 49% (il giudizio è buy con target price a 12 mesi a 5,4 euro).
Per quanto riguarda la Banca Popolare di Milano, invece, è promossa da neutral a buy con prezzo obiettivo a 0,49 euro (con un possibile upside del 47%).
Il giudizio a stelle e strisce sulla Popolare è lusinghiero è mette in luce come l'istituto sia uno dei meno colpiti dall'analisi di sensitivity: secondo Goldman Sachs, infatti, i progressi fatti sul fronte della governance aiuteranno la banca a raggiungere con maggiore rapidità gli obiettivi dal punto di vista della patrimonializzazione, liberando così una parte significativa del suo capitale.
Le stime sugli utili per azione 2013, 2014 e 2015 sono state riviste rispettivamente a 0,02 euro (da 0,03); 0,04 euro (da 0,04 euro); e a 0,06 euro (da 0,05 euro) «per riflettere la migliore performance operativa della banca, ma le nostre ipotesi sul numero delle azioni salgono anche per la recente caduta dei prezzi, che renderà il futuro aumento di capitale più diluitivo».
Per quanto riguarda gli altri istituti, Mps è stata retrocessa da neutral a sell dal momento che risulta la banca più esposta al test sui crediti dubbi. Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Banco Popolare sono state invece confermate con rating neutral. Uno scenario che ieri ha influenzato i titoli in Borsa: Bpm ha chiuso a +2,07%, Unicredit a +2,23% e Mps a -1,45%.