«Sono molto soddisfatto dell'andamento del business con una raccolta che prosegue a ritmi sostenuti, trainata da Piani individuali di risparmio (Pir) attestatesi ad oggi ad oltre 2 miliardi di euro», sostiene Massimo Doris ad di Banca Mediolanum commentando i dati dei primi nove mesi del 2017. «Per fine anno puntiamo a una raccolta tramite Pir di 2,5 miliardi che salirà a 3 miliardi a 12 mesi dall'introduzione di questo strumento di risparmio». La raccolta nel gestito a fine anno dovrebbe poi attestarsi a 5,8 miliardi (dai 4,8 miliardi di fine ottobre).
Il gruppo di Basilio tra gennaio e settembre ha registrato un utile di 279 milioni in calo dell'8% rispetto all'esercizio precedente, commissioni di gestione pari a 722 milioni (+15%), nuovo record storico, masse complessive (amministrato e gestito) pari a 73,6 miliardi (+7%) e un indice di patrimonializzazione Common Equity Tier 1 al 21,8%.
«La redditività del periodo è stata penalizzata dai bassi rendimenti e dai contributi straordinari versati per i salvataggi bancari degli ultimi mesi, in tutto 50,6 milioni», commenta Doris rimarcanco che nei prossimi mesi le redditività del gruppo beneficerà dell'avvio, a dicembre, della cessione del quinto dello stipendio grazie alla neo acquisita EuroCqs. Il titolo in Borsa ha perso lo 0,5% chiudendo a 7,16 euro. A questi prezzi il solo acconto della cedola deciso ieri (0,2 euro) e distribuito il 22 novembre, garantisce un rendimento vicino al 3%. Il doppio se si considera il versamento di un pari saldo all'approvazione dei conti di bilancio 2017.
Quanto al futuro Mediolanum punta a diventare la banca d'affari di riferimento delle piccole e medie imprese. «Il cda di metà dicembre deciderà se procedere alla costituzione di una apposita squadra di advisory o con l'acquisizione di una piccola realtà. Saremo operativi entro il prossimo anno e, probabilmente, già per giugno» spiega l'ad che si attende «volumi importanti».
Nel frattempo Banca Mediolanum ha già organizzato sei incontri con gli imprenditori della Penisola per verificare le opportunità di business. «Ben 11 imprese si sono dette interessate alla quotazione, una ha già dato mandato a un nostro partner e altre due stanno definendo la raccolta documentale», conclude Massimo Doris.
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