I prestiti tra privati sbarcano in Borsa

Funding Circle si quota a Londra. Vale quasi 2,6 miliardi

I prestiti tra privati sbarcano in Borsa

Il «social lending», ovvero quel ramo delle fintech che si occupa di prestiti tra privati, approda in borsa con prezzi degni di un «unicorno»: Funding Circle si prepara alla quotazione sul London Stock Exchange con una valutazione di 2 miliardi di sterline (poco meno di 2,6 miliardi di euro). Niente male per la società fondata nel 2010 e per ora attiva in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania e Olanda, che ha chiuso il semestre con un giro d'affari di 63 milioni di sterline dai 40 milioni dell'anno prima e un rosso di 27 milioni dai 19 del 2017.

Ma l'attività è in crescita: in otto anni la società guidata da Samir Desai ha gestito prestiti a 50mila attività raccolti tra 80mila investitori per 5 miliardi di sterline complessive di cui un miliardo nella sola prima metà del 2018. Sarà forse anche per questo che Funding Cicle vanta nel suo parterre azionisti come Blackrock e, in vista della quotazione, dove punta a raccogliere 300 milioni di sterline, ha già raccolto la prenotazione sul 10% del capitale da parte di Anders Holch Povisen, azionista di peso, tra l'altro, in Asos e Zalando. Il business prevede prestiti tra privati (singoli o aziende) attraverso piattaforme di gestione web che saranno poi rimborsati e remunerati tagliando fuori le banche.

In Italia il social lending è stato regolamentato da Banca d'Italia nel 2016 che lo ha definito come «uno strumento attraverso il quale una pluralità di soggetti può richiedere a una pluralità di potenziali finanziatori, tramite piattaforme online, fondi rimborsabili per uso personale o per finanziare un progetto». Per gli investitori privati i proventi sono tassati con l'aliquota sostitutiva del 26%, equiparata, con la legge di Bilancio 2018, a quella degli altri strumenti di investimento come fondi comuni, obbligazioni e azioni.

Secondo un recente report della School of Management del Politecnico, il settore in Italia ha raccolto 216,9 milioni dalla sua regolamentazione, di cui 132,3 milioni solo nell'ultimo anno.

In Italia sono attive sei piattaforme destinate a finanziare persone fisiche e cinque dedicate ai finanziamenti delle imprese, di cui una specializzata nel real estate. Le piattaforme infine si dividono tra chi lascia piena scelta ai prestatori su chi finanziare e chi suddivisi su più prestiti con l'obiettivo di ridurre il rischio.

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