La crisi economica grave sempre di più sulle spalle degli imprenditori. Il 50% delle imprese, una su due, ormai non è più in grado di pagare gli stipendi ai propri dipendenti ed è costretta a versarli a rate per mancanza di liquidità.
A rivelare i dati - catastrofici - è la Cgia di Mestre, che sottolinea il dato più drammatico, quello delle sofferenze bancarie delle azinede, che dall'inizio della crisi ha subito un aumento del 165%. Alla fine del 2012 le insolvenze erano già oltre i 95 miliardi di euro.
A mandare in rosso i conti dell'impresa il calo del fatturato, ma anche l'aumento dei protesti, a cui si affianca anche il "blocco" dei pagamenti da parte dell'amministrazione pubblica. Un insieme di ragioni che ha messo gli imprenditori nelle condizioni di non poter più ripagare i prestiti ottenuti.
538em;">In Italia, al contrario di quanto è successo nei principali Paesi dell'Unione Europea, la crisi ha portato all'allungamento dei tempi di pagamento nelle transazioni. A soffrire di più della situazione le imprese del Meridione, dove si trovano la maggior parte di quelle protestate: quasi 29mila.
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