Economia

L'Imu arriva sul conto corrente. Ma scatta la beffa coi Comuni

Col dl Rilancio potrebbe cambiare l'importo dell'imposta sulla casa. Scatta il "prelievo" dal conto: cosa cambia

L'Imu arriva sul conto corrente. Ma scatta la beffa coi Comuni

L’obbiettivo è quello di colpire i furbetti dell’Imu, premiando invece gli onesti, ma anche questa volta tira aria di beffa. È stato approvato in commissione Bilancio alla Camera un emendamento presentato dall’ex viceministro dell’Economia leghista, Massimo Garavaglia. Prevede uno sconto fino al 20% sulle aliquote e le tariffe delle entrate tributarie e patrimoniali, come l’Imu, al quale avrà accesso però solo chi paga tramite domiciliazione bancaria, con addebito diretto sul conto corrente della somma da versare. È una delle novità inserite nel decreto Rilancio, modificato appunto dall’emendamento del Carroccio che lascia, però, un margine di manovra fiscale ai comuni. Questi possono scegliere di applicare, o no, lo sconto con una propria delibera. E in tempi di casse vuote, lasciare ai Comuni questo tipo di scelta potrebbe portare ad un nulla di fatto con i sindaci pronti a passare all'incasso con poco spazio per sconti e riduzioni.

Si prevede che, solo per quanto riguarda l’Imu, beneficeranno dell’agevolazione 25 milioni di contribuenti. La nuova tassa sulla casa vale sui 20 miliardi di euro l’anno. Mentre il totale di Imu sommersa viaggia intorno a quota 5 miliardi di euro. Vediamo nel dettaglio un po’ di numeri. Per i proprietari di una seconda casa a Roma e Milano, scrive il Messaggero, il taglio garantirebbe in media un risparmio di circa 400 euro l’anno. La riduzione della tariffa si tradurrebbe invece in una città come Genova o Torino in uno sconto di circa 350 euro. Secondo i calcoli della Uil i proprietari di abitazioni diverse da quella principale oggi versano in media per la prima rata 535 euro se l’immobile è in un capoluogo di provincia, oltre mille nelle grandi città.

A Roma si registra il costo maggiore per una seconda casa, 2.064 euro totali in media. In seconda posizione Milano, con 2.040 euro medi. La nuova Imu con incorporata la tassa sui servizi indivisibili dei comuni (Tasi) è tra le imposte meno sopportate, un po’ perché mette le mani in tasca a 25 milioni di persone e un po’ perché chiama alla cassa i contribuenti per il solo fatto di possedere un bene. Stando agli ultimi dati forniti dal rapporto Imu 2020 della Uil il 41% di coloro che devono fare i conti con la tassa non sono persone ricche, ma lavoratori dipendenti e pensionati.

Sempre il rapporto Imu 2020 elaborato dal sindacato va ancora più in profondità. Se si prendono in considerazione i costi Imu sulle prime case cosiddette di lusso, come ville, castelli e abitazioni signorili, ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro, 1.305 euro per l’acconto estivo, con punte di oltre 6mila euro nelle grandi città. In questo caso, perciò, il nuovo bonus concesso a chi attiverà la domiciliazione bancaria vale da 500 a 1.

200 euro.

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