L'accusatore del caso Madoff ora attacca General Electric

Markopolos: "Ge ha nascosto 40 miliardi di perdite" Il ceo: "Speculazioni" e il titolo rimbalza a Wall Street

L'accusatore del caso Madoff ora attacca General Electric

La notizia porta la firma di Harry Markopolos ex manager che si è reinventato investigatore specializzato in frodi finanziarie. Il suo nome è indissolubilmente legato al caso Madoff. Fu lui a fornire le prove che incastrarono il finanziere e svelarono lo schema Ponzi (65 miliardi di dollari sottratti ai clienti) che si celava dietro il suo business. Forse per questo, le ripercussioni sui mercati all'inizio sono state massicce.

Oggetto di un report di 175 pagine prodotto da Markopolos e dal suo team questa volta è stata la General Electric, gigante statunitense della tecnologia, accusata di avere nascosto 38,1 miliardi di dollari di potenziali perdite.

Il buco occultato sarebbe legato per 29 miliardi ad accordi di assicurazione e 9,1 miliardi di dollari da ricondurre alla controllata Baker Huges, attiva nel settore dei servizi petroliferi.

Una «frode più grave di quelle di Enron o WorldCom», secondo l'autore del report. Un valore che rappresenta il 40% della capitalizzazione del gruppo.

Immediate le ripercussioni sui mercati finanziari. A Wall Street le azioni di General Electric giovedì, quando è stata diffusa la notizia, sono crollate del 15%. Un panic selling che in chiusura ha portato il titolo a perdere 11%, il tonfo maggiore da 11 anni.

Ieri il titolo ha invertito rotta drasticamente. Al Nyse in apertura è rimbalzato a +6,7% e non solo perché il ceo della conglomerata Larry Culp, ha comprato di tasca sua titoli del gruppo per due milioni. La società ha rassicurato gli investitori sostenendo che le attuali riserve in ambito assicurativo sono «ben supportate» e che sulla loro adeguatezza vengono effettuati test su base annua, evidenziando inoltre come le perdite siano state regolarmente rese note. Il gruppo ha quindi sottolineato di avere una «forte posizione di liquidità».

Lo stesso Culp giovedì aveva respinto le tesi dell'investigatore, rivolgendo a Markopolos accuse pesanti: «Manipolazione di mercato, pura e semplice». Il riferimento di GE è al fatto che lo stesso Markopolos ha dichiarato di avere dato in anticipo una copia del report a un fondo di investimento, senza svelarne il nome, dal quale riceverà una percentuale di profitti sulle variazioni di prezzo delle azioni. «Questi fondi - ha spiegato GE - sono motivati finanziariamente a cercare di generare vendite allo scoperto sulle azioni di una società per creare inutile volatilità».

L'investigatore finanziario aveva spiegato di avere analizzato i bilanci della società per sette mesi e ha sostenuto di avere trovato solo «la punta dell'iceberg». «Credo che l'azienda dovrà dichiarare bancarotta». Le perdite individuate nel report, sempre secondo l'autore, necessiterebbero di un rifinanziamento da 28 miliardi di dollari, di cui 18 miliardi in contanti.

Alcuni analisti hanno sollevato dubbi sul lavoro di Markopolos. Ad esempio John Hempton, dell'hedgefund Bronte Capital lo ha definito «stupido e ingannevole».

L'agenzia Reuters ha dato conto dei dubbi, ma ha comunque messo in rilievo come alcuni analisti abbiano già in passato espresso preoccupazione sul debole flusso di cassa di GE e sulla opacità dei suoi bilanci.

Dubbi anche da Brooke Sutherland, analista di Bloomberg, che si è detta non impressionata dal report.

General Electric è una multinazionale statunitense fondata nel 1892, oggi è la ventiseiesima società nel mondo per fatturato. In Italia il gruppo Usa è presente dal 1921 e oggi conta 11.500 dipendenti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica