L'ennesima "furbata" di Musk: ecco quanto ha guadagnato

Il patron di Tesla, con un "giochino", è riuscito a guadagnare 2,4 miliardi di dollari dopo aver acquistato azioni a pochi spiccioli: ecco il riassunto della vicenda

L'ennesima "furbata" di Musk: ecco quanto ha guadagnato

Sempre sulla cresta dell'onda e dove spira il vento della ricchezza, anche stavolta l'uomo più ricco del mondo ha fatto parlare di sè grazie ad un "giochino" che gli ha fatto guadagnare ben 2,4 miliardi di dollari. Si parla ovviamente di Elon Musk, patron di Tesla.

Cosa è successo su Twitter

Vendi e acquista: è questo il motto dei broker finanziari di tutto il mondo. Lo stesso dicasi per Musk, che su Twitter ha chiesto una "consulenza" virtuale ai suoi followers in merito all'eventualità di una riduzione delle sue quote azionarie in Tesla, e poi ha comunque venduto un pacchetto di titoli. E qui c'è tutta l'abilità dell'imprenditore e magnate d'affari: il valore complessivo della vendita è stata di 5,5 miliardi di dollari per 4,5 milioni di azioni con la cessione avvenuta in tre step (tra lunedì e mercoledì scorso).

Cos'è lo "stock options"

La Sec (agenzia indipendente del governo federale degli Stati Uniti che vigila sui mercati) ha fatto sapere che Musk, però, ha esercitato un diritto di stock options, ossia "il diritto di acquistare un determinato numero di azioni della società a un prezzo prestabilito, noto come 'prezzo di esercizio' per un periodo di tempo determinato", acquistando 2,1 milioni di azioni pagate (qui sta l'abilità) 6,2 dollari l'una anche se il valore di mercato superava i mille dollari. In questo modo, Musk si è garantito un guadagno netto del 99,4%: dopo aver speso 14 milioni di dollari, le azioni sono lievitate ad un valore di 2,4 miliardi. Questo "vantaggio" potrebbe rientrare nei reati finanziari quando si verifica una certa speculazione sulle "compravendite di valori o azioni sulla base di informazioni riservate".

Il doppio gioco di Musk

A questo punto c'è attesa per la risposta della Sec ad una situazione simile, la quale aveva già messo gli occhi addosso sull'imprenditore americano. Come riporta il Corriere, alcuni documenti hanno rivelato come Musk avesse in realtà già iniziato a vendere i pacchetti azionari ben due mesi fa, il 14 settembre scorso, molto tempo prima del suo sondaggio su Twitter. In questo modo, Musk possedeva ancora 1,22 milioni di azioni Tesla e 170,4 milioni in trust il cui valore complessivo ammontava a 183 miliardi di dollari durante la chiusura del 10 novembre. Insomma, l'abilità di questo signore di creare sconquassi nei mercati era già nota in passato: nel 2018 si è visto costretto a pagare 20 milioni di dollari (per lui pochi spiccioli) per un patteggiamento con l'autorità di Borsa.

Quando prese in giro in grillini

Come ci occupammo sul Giornale.it, la visione green, farcita di ideologia, di Beppe Grillo, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio & C, è andata sbattere contro quella certamente più realistica di Elon Musk quando, alla "Tech Week", toccò il tasto del nucleare. "A lungo termine - la risposta di Musk a una domanda - credo che riusciremo ad arrivare ad avere l'energia dal sole e dal vento. E bisogna pensare in modo positivo rispetto all'energia nucleare, non quella tradizionale, ma quella che è stata rinnovata. Sono rimasto sorpreso da Paesi (sottinteso anche il nostro, ma già dal 1987, ndr) che ultimamente hanno abbandonato il nucleare".

Il visionario aveva confermato quanto affermato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, poi convocato a rapporto da Conte "per chiarimenti" soltanto per aver detto che "si stanno usando tecnologie di nuova generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante" e che "ci sono Paesi che stanno investendo su tale tecnologia, non ancora matura, ma prossima a divenirlo".

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