I lapilli di Pompeo

La lezione di Michele Ferrero

Quando leggo di nuove sfide per il gruppo Ferrero non mi stupisco affatto

La lezione di Michele Ferrero

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Quando leggo di nuove sfide per il gruppo Ferrero non mi stupisco affatto. Le ritengo la logica conseguenza di un modo di fare impresa lungimirante: memoria delle proprie radici, creatività, strategia, visione. Eccola l'ennesima sfida: nuovi biscotti per aggredire un mercato in forte crescita. Ma tutto ciò avviene perché restano vive le proprie radici. Allora non si può non pensare a Michele Ferrero. Ho avuto modo di conoscerlo in più circostanze. Nei nostri incontri mi colpì subito l'uomo prima dell'imprenditore di vaglia. Una persona profonda, con valori semplici e proprio per questo originali. Come ha raccontato Salvatore Giannella nella biografia che gli ha dedicato. Uno straordinario capitano d'industria mai venuto meno alla missione di collocare al centro dell'attività imprenditoriale la persona.

Il grande successo della Ferrero viene proprio dall'impronta lasciata da Michele Ferrero che ha proseguito assumendone il timone a soli 32 anni e indirizzato il percorso dell'azienda fondata da suo papà Pietro, non piegandola esclusivamente ai diktat del dio denaro. Una virtù per nulla banale. E da me verificata nel caso della storica e controversa vicenda della Sme quando, intorno al tavolo del mio studio, mi riuscì di far sedere tre grandi uomini/imprenditori molto diversi fra di loro: appunto Michele Ferrero, Silvio Berlusconi e Pietro Barilla.

Michele Ferrero non perse un istante per mostrare il volto autentico dell'alfiere dell'economia reale. Posso dire di aver fatto miei una frase e un metodo. La frase: «L'unico che può licenziarmi è il cliente». Il metodo: aveva portato una scatola di Rocher non ancora in commercio per farceli assaggiare. Non per sapere se ci piacessero, ma per raccogliere informazioni dettagliate per migliorare il prodotto: «Il wafer si sposa bene con la nocciola e il cioccolato?». Due ricordi a me cari.

Che, sono convinto, spieghino benissimo la fama mondiale raggiunta dal gruppo Ferrero.

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