L'Fmi: «Salvare Atene? Decisione in autunno»

La Borsa greca recupera il 3,6% dopo il tonfo del 20% in tre sedute

Mentre la Borsa di Atene torna a respirare (+3,6% ieri dopo il -20% incassato nelle prime tre sedute della settimana grazia al rimbalzo delle banche), il Fondo monetario internazionale fa sapere di non avere nessuna fretta: la decisione se partecipare o meno al terzo piano di salvataggio ellenico sarà presa solo in autunno. Riflessione lunga, in palese contrasto con l'urgenza di mandare in porto un'intesa destinata a sbloccare 83 miliardi di aiuti, ma giustificata dall'insofferenza del Fondo verso un impianto riformatore giudicato inutile se non accompagnato da un taglio del debito. Thomas Ostros, uno dei vice-consiglieri del board dell'Fmi per il Nord Europa, mette infatti l'accento sul rischio che i nuovi aiuti siano l'ennesimo calcio al barattolo, un inutile rinvio delle scelte molto dolorose per la popolazione che l'esecutivo guidato da Alexis Tsipras sarà costretto a fare: «Hanno un settore pubblico inefficiente, la corruzione è un problema relativamente grave e il sistema pensionistico è più oneroso che altrove», ha detto Ostros nell'annunciare l'intenzione del Fondo di prendersi tutto il tempo necessario prima di aderire al bail out.

Sul fronte pensionistico qualcosa sembra però muoversi, con il il ministro del Lavoro greco Giorgos Katrougalos che ha lasciato velatamente intendere che sono in arrivo nuovi e pesanti tagli agli assegni superiori ai 1.000 euro al mese. Un atto decisamente impopolare che, se confermato, accentuerebbe le profonde divisioni all'interno di Syriza e renderebbe inevitabile il ricorso a quelle elezioni anticipate in autunno di cui si parla già da settimane. Le crescenti tensioni politiche restano in primo piano, nonostante l'ottimismo del governo e di Bruxelles sulla possibilità di concludere i negoziati prima del 20 agosto, giorno in cui Atene dovrà rimborsare alla Bce 3,2 miliardi. Un ottimismo non condiviso, però, dalla Germania, secondo la quale un accordo entro quella data non sarebbe possibile e pertanto la Grecia avrebbe bisogno di un altro prestito ponte, sul modello di quello concesso nelle settimane scorse, per rimborsare prima la Bce e poi l'Fmi.

Le poche certezze sul futuro della Grecia sembrano tra l'altro incentivare comportamenti

illegali. Da alcune verifiche a campione effettuate dagli ispettori del fisco greci tra il 27 luglio e il 2 agosto, si è scoperto che quasi il 90% delle imprese commerciali del Paese evade le tasse e non rilascia ricevute.

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