Economia

Ecco l'anagrafe patrimoniale: cosa cambia

L’aumento dei dati scambiati dalle amministrazioni finanziarie permetterà di sorvegliare la capacità contributiva di chi possiede patrimoni all’estero e un registro che verifichi la situazione patrimoniale di ogni contribuente

Ecco l'anagrafe patrimoniale: cosa cambia

L'Unione Europea è pronta a creare un registro per verificare la situazione patrimoniale di ogni contribuente e sorvegliare la capacità contributiva di tutti i soggetti che hanno un patrimonio all'estero.

Cosa può cambiare

Lo scambio automatico di informazioni costruisce l'anagrafe patrimoniale: dai redditi alle giacenze finanziarie, dai flussi effettuati con le operazioni transfrontaliere al possesso di beni rilevanti come criptovalute o yacht di lusso, tutto sarà tracciato in maniera ancora più incisiva e tecnologica. Di questo particolare aspetto si occuperà la Dac, l'evoluzione delle direttive (Directive Administrative Cooperation) nata nel 1977 e che ha subìto varie evolozioni e cambiamenti. Come riporta ItaliaOggi, la Dac1 (Direttiva 2011/16/Ue) rappresenta le fondamenta della scambio automatico che ha riguardato le informazioni sui redditi da lavoro, i compensi per dirigenti, prodotti di assicurazione sulla vita, pensioni, proprietà e redditi immobiliari. Ciò significa che gli stati membri dell'Ue hanno l'obbligo di comunicare le informazioni almeno una volta all'anno, entro sei mesi dal termine dell'anno fiscale dello stato membro durante il quale le informazioni sono state rese disponibili.

Il ruolo delle Dac

Questi dati, quindi, vengono scambiati tra gli Stati membri con un meccanismo prestabilito: inolre, la Dac1 ha creato anche uno scambio di informazioni su richiesta (Exchange of information on request - Eoir), che premette di inviare ad uno stato membro Ue richieste di informazioni su uno o più contribuenti e lo scambio spontaneo di informazioni, cioé il trasferimento spontaneo di informazioni che un Paese membro ritenga di interesse per un altro. Nel 2014 è nata a supporto anche la Dac2, che ha avviato lo scambio automatico delle informazioni sui conti finanziari, sia quelli detenuti all'estero che altri che sono accompagnati da altre categorie di reddito finanziarie, come interessi, dividendi, plusvalenze finanziarie. A causa di tutte le falle del sistema dello scambio, secondo la corte, i paesi dell'Unione europea perdono 190 miliardi di euro di gettito all'anno. Se la Dac3 ha esteso lo scambio automatico ai ruling preventivi transfrontalieri delle società e agli accordi preventivi sul transfer pricing, la Dac4 ha avviato la rendicontazione delle multinazionali (Cbcr): in pratica, le società con un fatturato superiore a 750 milioni di euro devono comunicare le entrate, gli utili, le imposte versate, gli utili non distribuiti e il numero di dipendenti. Anche in questo caso, i dati vengono scambiati automaticamente tra i paesi Ue. Tra l'altro, a breve questi dati diventeranno pubblici.

Come si controllano i conti

La Dac5, invece, ha dato potere al Fisco per ottenere le informazioni relative ai titolari effettivi dei conti finanziari introdotti attraverso la normativa antiriciclaggio mentre la Dac6 ha introdotto lo scambio automatico e l'obbligo di comunicazione da parte degli intermediari (commercialisti, consulenti ecc.) dei meccanismi transfrontalieri di pianificazione fiscale. Infine, Dac7 ha esteso lo scambio automatico di informazioni sul reddito degli operatori economici che vendono prodotti o servizi attraverso le piattaforme digitali (dal 2023). Amazon e Airbnb diventano quindi spie del Fisco e dovranno dire chi guadagna online. A fine anno arriverà anche la Dac8 che estenderà lo scambio automatico alle criptovalute e alla moneta elettronica, relativi redditi e portafogli detenuti. L'aumento dello scambio automatico di informazioni è la risposta alla crescente mobilità dei contribuenti e dei capitali e all'internazionalizzazione degli strumenti finanziari, soprattutto in sede europea all'interno del mercato unico.

Inoltre, l'abolizione del segreto bancario ha reso necessario uno strumento che in via automatica ed efficace potesse rendere disponibili delle informazioni fiscali già accessibili dalle autorità fiscali.

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