Economia

Lorenzo Bini Smaghi: "Il governo corre diritta contro il muro"

Secondo l'economista Lorenzo Bini Smaghi il governo corre come un treno ad alta velocità e "il muro ancora non si vede, ma se non si rallenta lo schianto sarà violento"

Lorenzo Bini Smaghi: "Il governo corre diritta contro il muro"

"Se uno dice 'ce ne freghiamo e andiamo avanti' non fa altro che spingere a speculare ancora di più contro il paese, nella convinzione che si stia andando contro il muro". Lorenzo Bini Smaghi, intervistato da La Stampa, attacca le politiche economiche del governo gialloverde e descrive l'Italia come "un paese piccolo sul Mediterraneo che si sta isolando".

L'economista ex membro dell'esecutivo della Bce considera "troppo basso il 2,7% rapporto deficit/pil, perché nella manovra ci sono misure di cui non conosciamo la portata, entrate ed uscite da verificare. Gli interessi sul debito - spiega - saranno almeno 0,1-0,2 punti in più. Ci sono forti probabilità che il disavanzo superi il 3%. Per i prossimi tre anni". Bini Smaghi, poi, avverte che l'economia italiana è in rallentamento e c'è il rischio di entrare in recessione nel quarto trimestre e ricorda quanto capitato nel 2011:"Le banche hanno ridotto il credito già nell’estate, appena lo spread è salito. Il pil italiano è sceso dello 0,6 nel terzo trimestre e nel quarto dello 0,9. La caduta è cominciata per effetto dello spread, già prima di Monti". Il fenomeno, secondo l'economica "si sta riproponendo" e "il governo, che pure si circonda di pseudo economisti, non lo ha capito", dice riferendosi al ministro agli Affari Europei. "Il problema non è Savona, ma chi lo fa parlare. Butta benzina sul fuoco, dovrebbero dirgli di smettere. Non ha una posizione di rilievo nella Lega o nel M5S. Però, essendo Tria in una fase di ripiego, chi cerca di comprendere cosa succede in Italia ascolta Savona, e forse sbaglia". E su Mario Draghi dice: "Ha tentato di diffondere ottimismo per un’intesa sulla manovra con la Commissione e gli hanno sparato verbalmente addosso. E’ come se cercassero un pretesto per andare al voto o per fare delle manovre straordinarie, dando la colpa agli altri". Il governo, però, continua ad avere consenso solo"perché l’impatto reale su cittadini ancora non c’è stato. Ci sono per ora delle avvisaglie. La recessione non è ancora iniziata". "Torno al treno.

Corre ad alta velocità, il muro ancora non si vede, ma se non si rallenta lo schianto sarà violento", conclude amaramente Bini Smaghi.

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