Economia

Mediobanca ritorna al dividendo

Nagel: "Gestione nell'interesse dei soci". Pronto il buy back

Mediobanca ritorna al dividendo

Mediobanca annuncia dati migliori delle attese e il ritorno ai dividendi. Ma tutto questo non è bastato ieri a sostenere il titolo in Borsa che ha chiuso la seduta a 9,93 euro (-0,6%). Sul futuro della banca d'affari fondata Enrico Cuccia pende l'interrogativo della governance dopo la scalata portata avanti in meno di due anni da Leonardo Del Vecchio (a un passo dalla soglia del 19,9% concordata con la Bce, ma qualcuno ipotizza che potrebbe aver avviato le negoziazioni per salire oltre) e l'arrocco di Francesco Gaetano Caltagirone (con il 3% e una prenotazione fino al 5%).

«Gestiamo il gruppo nel migliore degli interessi degli azionisti, indipendentemente dalle varie azioni che si verificano quasi quotidianamente sul nostro azionariato», ha detto Nagel a chi, nella conference call sui conti gli chiedeva se avesse avuto contatti con Caltagirone. Neppure Massimo Doris, ad di Mediolanum a cui fa capo il 3,28% di Piazzetta Cuccia, ha avuto contatti con Del Vecchio o Caltagirone. «Staremo a vedere che direzione strategica prenderà la società. Per ora il piano che aveva presentato il management continua portare buoni risultati, per cui noi continuiamo a rimanere azionisti», ha detto Doris: «Nulla è per sempre. Mediobanca ha visto una grande evoluzione da Cuccia a oggi e continuerà a vederla anche domani».

Quanto ai dati, Mediobanca ha chiuso l'esercizio 2020/2021 (terminato a giugno) con ricavi da record a 2,2628 miliardi (+5% sull'esercizio precedente), grazie al boom delle commissioni (a 745 milioni, +18%), con un utile netto di 808 milioni (+35%) e migliore delle stime degli analisti ferme a 789 milioni: l'apporto del 12,97% detenuto da Mediobanca in Generali è stato di 271,3 milioni (304,3 milioni dello scorso esercizio). L'istituto ha poi annunciato una cedola di 0,66 euro per azione (per un monte dividendi di 600 milioni), la cancellazione delle azioni proprie in portafoglio e un buy back fino al 3% del capitale. La destinazione del 70% dell'utile alla retribuzione degli azionisti e confermata anhe per il 2022. Quanto al futuro Mediobanca «si attende una crescita degli attivi profittevoli, in particolare delle attività finanziarie gestite per conto della clientela nel segmento wealth management e dei volumi creditizi di consumer e wealth management». Questo scenario dovrebbe portare a «una crescita dei ricavi con un margine di interesse in progressiva ripresa» nonostante la pressione sui margini.

Nagel prevede poi di proseguire nel potenziamento della rete, delle piattaforme digitali e nello shopping nel wealth management.

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