Dopo due anni di prove generali Microsoft ha deciso di acquistare i telefoni cellulari di Nokia e un bel po' di brevetti riguardanti il mondo «mobile» per 5,44 miliardi di euro.
Microsoft guarda all'esempio vincente di Apple e Google, che, con Motorola, ha portato brevetti importanti al suo sistema operativo Android che guida la classifica sul mobile davanti allo iOs di Apple, al Windows Phone di Microsoft e a Blackberry, che sarà la prossima grande preda, su cui ha già messo gli occhi Samsung.
Alla fine, dunque, Nokia che per anni ha dominato il mercato mondiale dei telefonini, ha dovuto abbandonare la partita schiacciata dal successo dei concorrenti, Apple e Samsung, che hanno saputo abbinare agli smartphone touch screen un sistema operativo di successo. Proprio quello che Microsoft non è ancora riuscita a fare nonostante il buon successo dei Nokia Lumia. Una linea di smartphone prodotti grazie a un accordo siglato nel novembre del 2011, la premessa di quanto siglato ieri dopo molte incertezze. La decisione, infatti, era tutt'altro che semplice da prendere per un'azienda come Nokia che è da 150 anni un asse portante dell'economia finlandese. «L'accordo con Microsoft - ha detto il presidente Risto Siilasmaa- è la via migliore per l'avvenire di Nokia e dei suoi azionisti».
La mossa significa anche un notevole giro di poltrone in entrambe le società. Microsoft, che ha già annunciato la prossima uscita del suo numero uno Steve Ballmer, potrebbe ora prendere il canadese Stephen Elop, il direttore generale di Nokia che ha gestito l'operazione, come suo amministratore delegato. Del resto Elop ha passato gran parte della sua vita professionale in Microsoft ed è dal suo arrivo in Nokia che si diceva che avrebbe condotto a Redmond la società finlandese.
Sul fronte dei numeri la transazione dovrebbe essere finalizzata nel primo trimestre del 2014 e, a quel punto, circa 32mila dipendenti passeranno a Microsoft, di cui 4.700 circa in Finlandia. Nokia resterà comunque sul mercato come produttore di apparati di reti e sul fronte delle mappe, un servizio oggi integrato nei suoi cellulari. Per questo la società aveva riacquistato da Siemens il 50% di Nokia Siemens Networks, ossia gli apparati di rete. I dubbi, da entrambe le parti, comunque non mancano. I finlandesi si aspettano, infatti, una ricaduta occupazionale negativa per il Paese.
Non è chiaro per quale motivo Microsoft debba mantenere nel freddo e lontano Paese europeo, il fulcro delle sue attività sui cellulari. Quanto alla società statunitense, che pagherà Nokia con le ricche plusvalenze detenute all'estero per motivi fiscali, si struttura ora in maniera più simile a quella della rivale Apple per cercare di rilanciare il suo sistema operativo Windows Phone che ha un esiguo 3,2% di mercato. Tra gli analisti non mancano gli scettici. «La mossa arriva troppo tardi - ha detto Trip Chowdhry, della Global Equities Research - inglobare un gruppo in difficoltà come Nokia non basterà a fare di Microsoft una mobile company. Inoltre, l'accordo potrebbe minare l'appetibilità del sistema operativo Windows Phone verso altri produttori di smartphone, come Samsung».
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