La pesante crisi del mercato automobilistico, insieme ai budget delle case ridotti all'osso, rischiano di far perdere all'Italia il suo unico Salone dell'automobile, ovvero il Motor Show di Bologna, in programma a dicembre. Gl events, la società organizzatrice della rassegna (la 37ª edizione, nel 2012, ha chiuso con 400mila visitatori), è impegnata in una corsa contro il tempo per evitare la resa.
«La palla è in mano ai costruttori - afferma Giada Michetti, ad di Gl events Italia -; fosse per noi non ci sarebbero problemi; il nostro impegno è massimo per far sì che il Motor Show non soccomba. Le conseguenze di una battuta d'arresto sarebbero pesanti per l'intera catena dell'automotive, visto che il Motor Show, da sempre, rappresenta un grande evento mediatico e di marketing».
Ecco, allora, Michetti e il suo staff al lavoro con l'intenzione di riposizionare una manifestazione che, ai tempi d'oro, riusciva a portare, tra gli stand della Fiera di Bologna, oltre 1 milione di visitatori. E proprio l'aspetto del pubblico (solo il Memorial Bettega, saltato lo scorso anno, assicura più di 400mila presenze), può essere una delle chiavi in grado di rilanciare la rassegna. Garantire più visitatori significa una maggiore motivazione per le case a partecipare. Gl events guarda anche al territorio emiliano e alle sue eccellenze, oltre che a Bologna e alle sue ricchezze, allo scopo di creare sinergie utili a rilanciare l'evento.
Mai come quest'anno, però, lo svolgimento del Salone sembra essere a rischio. A soffrire, del resto, non è solo il Motor Show di Bologna, ad anni alterni Salone internazionale dell'auto. La crisi economica ha colpito duro soprattutto nel settore espositivo e non sono poche le rassegne europee dedicate alle quattro ruote che hanno dovuto arrendersi.
«Lavoriamo - aggiunge Michetti - per dare al mercato importanti promozioni e una presenza di pubblico a cui non si può rinunciare». A metà anno si capirà se l'Italia riuscirà a conservare l'unico suo Salone dell'automobile. Il clima, comunque, non è dei migliori.
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