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«Niente tagli al personale ma costi giù del 4-5%»

«Niente tagli al personale ma costi giù del 4-5%»

Mediaset in calo ieri in Borsa. A pesare sul titolo, che ha perso il 4%, la diffusione dei conti del 2011 dell’altro ieri con utili in calo del 36% a 225 milioni. Non proprio una sorpresa, vista la pesante crisi in cui versa l’Europa che va a intaccare soprattutto i bilanci delle imprese e che, per questo, sono meno propense a spendere in pubblicità. Ovvio anche che, dato che la ripresa non è certo dietro l’angolo, le indicazioni per il prossimo anno non siano rosee. Ieri, comunque, il vicepresidente della società Pier Silvio Berlusconi ha tenuto a chiarire alcuni punti. In primo luogo quello occupazionale. «Non abbiamo in programma tagli: razionalizzeremo frenando il turnover». Insomma, le economie da 250 milioni di euro annunciate dall’azienda non avranno ricadute sui circa 6mila dipendenti della tv privata.
«Agiremo sui costi e già nel 2012 avremo un calo delle spese televisive tra il 4 e il 5%», ha spiegato. Quanto al dividendo, passato da 0,36 euro ad azione a 0,10, «è stato ridotto perché abbiamo sempre avuto una gestione prudente e vogliamo mantenerla - ha aggiunto il vicepresidente che ieri ha incontrato gli analisti finanziari -; le risorse vanno a rafforzare la patrimonialità del gruppo e, se ci saranno opportunità, potrebbero anche servire per nuovi investimenti. Ovviamente non fa piacere diminuire la cedola. La crisi ci ha colto in un momento di investimento e di espansione, ma l’efficienza e la solidità dei conti sono una priorità, così come siamo solidi nei nostri core business».
Che comprendono ormai anche Mediaset Premium, la pay tv del gruppo, per la quale è stato rinviato di un paio d’anni l’obiettivo di pareggio di bilancio. «Sui conti pesano i carissimi rinnovi dei diritti per il calcio, ma i ricavi da vendita di carte, ricariche, abbonamenti e raccolta pubblicitaria, hanno raggiunto i 615 milioni, con una crescita del 14%: è un business al quale crediamo fermamente», dice ancora Berlusconi.
Quanto a Endemol, il gruppo di produzione televisiva che realizza anche il «Grande Fratello», Mediaset resta alla finestra. La società che nel 2007, insieme a Goldman Sachs e Cyrte, aveva rilevato il gruppo olandese per 2,6 miliardi di euro, non dovrà comunque ascrivere perdite in bilancio, avendo già azzerato il valore della partecipazione. «La questione Endemol ormai è andata così. Confermo comunque che l’offerta fatta a suo tempo con Clessidra era coerente», ha osservato il vicepresidente.

Ora si attende maggio, per la conversione definitiva dei crediti «senior» in azioni. Mediaset scenderà al 6-7% di Endemol, ma potrebbe entrare nel consiglio di amministrazione, rimanendo comunque l’unico socio a carattere industriale.

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