Non è un'operazione per gli speculatori

Il collocamento dei titoli di Poste non è consigliabile a tutti

Il collocamento dei titoli di Poste non è consigliabile a tutti. Forse non è fatto per coloro che non hanno un orizzonte temporale di almeno 12 mesi. Questi risparmiatori, nel caso in cui si trovassero nella necessità di rivendere i titoli prima di ottobre 2016, non incasserebbero alcun dividendo e nemmeno la bonus share (premio fedeltà), esponendosi all'andamento dei mercati: potrebbero cioè dover vendere anche in perdita. Disco rosso anche per gli habitué di titoli di stato e obbligazioni.

In particolare coloro che non siano abituati a subire perdite del valore del capitale investito sia nel breve termine, sia nel medio (12-24 mesi): costoro, nel caso si dovesse materializzare un calo improvviso e brusco del titolo per motivi esterni all'azienda (come avvenuto in agosto durante la crisi cinese), dovrebbero prepararsi a liquidare le azioni contabilizzando una perdita difficilmente recuperabile con i titoli di stato e le obbligazioni. Poco interessati alle azioni Poste italiane pure gli speculatori e, più in generale, chi è alla ricerca di un investimento ad alto rischio per ricavare un alto rendimento.

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