Qualche settimana fa mi sono imbattuto in un documento redatto da un noto studio di professionisti americani: The American Association of Individual Investors (AAII). Il testo analizzava gli esiti di un'intervista che ogni settimana viene rivolta a tutti i suoi membri. La domanda è sempre la stessa: «Come pensi andrà il mercato per i prossimi sei mesi?» Incuriosito ho provato a monitorarne i risultati. Ho notato che a distanza di pochi giorni gli spostamenti in una direzione o nell'altra potevano essere anche consistenti. Confrontando i risultati dell'intervista con l'andamento di mercato tutto è sembrato chiaro: con i mercati in crescita le risposte erano orientate all'ottimismo, se invece andavano nella direzione opposta imperava il pessimismo. Così, ad esempio, la forte positività delle risposte di inizio 2018 si è trasformata in eccesso di negatività dopo i recenti crolli dei mercati.
È evidente come sia l'emotività l'unica determinante. Eppure, trattandosi di investitori professionisti ci si aspetterebbe una maggiore capacità di analisi, decontestualizzata dalle contingenze del momento. I mercati che oscillano, tentennano, traballano, ma nel loro oscillare, tentennare, traballare, crescono, perché il mondo cresce e progredisce. E noi che dovremmo essere focalizzati al raggiungimento dei nostri progetti di vita. Ma se facciamo come i mercati, se oscilliamo, tentenniamo e traballiamo vittime delle emozioni, perdiamo tutta la crescita, perché rischiamo di trovarci sempre nella condizione di aver fatto la scelta sbagliata al momento sbagliato. «Il segreto del tuo successo finanziario è dentro di te.
Il modo in cui si comportano i tuoi investimenti è meno importante del modo in cui ti comporti tu». Questa frase di uno dei più importanti economisti di tutti i tempi, Benjamin Graham, dovrebbe farci riflettere, soprattutto in questi tempi che sembrano così complicati.leopoldo.gasbarro@me.com
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