L'esercizio 2012, per Marco Tronchetti Provera, è stato sicuramente tra i più complessi. Prima l'uscita di scena, in maggio, di Francesco Gori, responsabile di Pirelli Tyre, poi il lungo contenzioso con i soci genovesi Malacalza. Tutti problemi che non hanno però impedito alla gestione Tronchetti di archiviare un anno, a livello di gruppo, con risultati positivi (Ebit +34,2% a 780,8 milioni, margine Ebit in crescita del 12,9%, utile netto a quota 398,2 milioni con un +27,4% e ricavi pure su del 7,4%, a 6.071,5 milioni). Migliorata anche la posizione finanziaria netta, passiva per 1,205 miliardi contro gli 1,868 miliardi di fine settembre. Il cda di Pirelli, che si è riunito ieri, proporrà all'assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,32 euro per azione ordinaria, rispetto ai precedenti 0,27 euro. Pirelli ha comunque deciso di non assegnare alcun premio ai manager. «Il piano di incentivazione annuale del management - spiega la società - prevedeva come condizioni di accesso all'incentivo il raggiungimento del target 2012 di posizione finanziaria netta, inizialmente fissato a circa 1,1 miliardi dopo il pagamento dei dividendi e un risultato operativo almeno pari a 800 milioni di euro».
«Pur a fronte di risultati decisamente positivi - aggiunge la nota - tanto più in un contesto di crisi congiunturale globale, non essendo stata raggiunta la soglia di accesso della posizione finanziaria netta, non sarà erogato alcun riconoscimento al management a titolo di esercizio 2012». Il cda di ieri ha preso in esame anche le partecipazioni di Pirelli, in perdita. Sul dato negativo per 52,2 milioni di euro pesa, in particolare, il risultato del consolidamento di Rcs, negativo per 20,1 milioni e le svalutazioni. Rettificato il valore della partecipazione in Mediobanca per 16,8 milioni, in Fin.Priv per 4,2 milioni, Alitalia per 4,8 milioni e nell'Inter per 6,7 milioni.
Positivi i dati del core business pneumatici: ricavi +7,7% (6.031,3 milioni), Ebit +25 (809,1 milioni) e in crescita al 13,4%, dall'11,5%, anche il margine Ebit.
Pirelli, infine, conferma la strategia di focalizzazione sul settore «premium» con l'obiettivo di migliorare nei mercati maturi il posizionamento sul canale ricambio, facendo leva sulla più forte presenza nel primo equipaggiamento. Allo stesso tempo intende cogliere, nei Paesi emergenti, le molte opportunità di crescita sempre nell'ambito «premium».
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