Quota 100 diventa soft. Resta ancora la Fornero

Quota 100? Sì, ma a metà. Il governo (e soprattutto il Tesoro) stanno cercando di limare il provvedimento. Ma la Fornero resterà sul campo

Quota 100 diventa soft. Resta ancora la Fornero

Quota 100? Sì, ma a metà. Il governo (e soprattutto il Tesoro) stanno cercando di limare il provvedimento. L'Europa ha chiesto ulteriori sforzi in questa direzione e dalla sponda leghista è arrivato un secco "no" a trattative ulteriori che possano mettere in discussione la riforma previdenziale. Ma attenzione: sul campo l'opzione di uscita dal lavoro non sarà solo quota 100, la Fornero resterà comunque. Ed è su questo fronte che bisogna fare alcune precisazioni. Di fatto nel 2019 per andare in pensione si potrà scegliere tra sei opzioni: quota 100 per chi ha 62 anni e 38 di contributi, Ape sociale, Ozione donne, precoci-usuranti e le due forme calssiche della Fornero. Proprio la norma delll'ex ministro del Lavoro sarà la principale via d'uscita: 67 anni di età con almeno 20 anni di contribuzione o 42 anni e 10 mesi di attività lavorativa con contributi versati. Nel 2020 e nel 2021, come sottolinea Repubblica, le cose cambieranno ancora. Spariranno Ape, opzione donan e precoci. Resteranno sempre le due starde della Fornero e Quota 100.

Nel 2022 le opzioni per andare via invece imbarcano anche "quota 41". Si andrebbe in pensione con 41 anni di contributi versati indipendentemente dall'età anagrafica. A seguire resterebbero una quota 100 speciale per gli usuranti e la Fornero in versione "classica". E così con tutti questi paletti (tra cui anche la penalizzazione sull'assegno per chi va via prima) la platea per quota 100 nel 2019 dovrebbe toccare 350mila lavoratori, di questi 160mila sono statali.

Insomma a quanto pare la Fornero resterà comunque in piedi. Avrà solo qualche compgano di viaggio in più come quota 100. Ma di fatto la maggior parte dei lavoratori prossimi alla pensione è probabile che scelga il percorso standard.

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