Economia

Fisco, rateizzazione dei debiti: ecco cosa cambia

Una nota di Agenzia delle Entrate-Riscossione ricorda ai contribuenti i nuovi requisiti. Via libera per i decaduti

Rateizzazione dei debiti verso il Fisco: ecco cosa cambia

La pandemia ha allargato le maglie della rateizzazioni dei propri debiti verso il Fisco. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha diffuso una nota per spiegare ai contribuenti che sono cambiati i requisiti per usufruire delle dilazioni: norme meno stringenti promulgate per venire incontro alle necessità di un tessuto economico provato dalla congiuntura. Sarà possibile avviare il pagamento a rate anche in caso di una precedente decadenza dal beneficio, ipotesi che si deve essere verificata prima dell’arrivo della pandemia da Covid-19.

I contribuenti che hanno beneficiato della sospensione del versamento delle cartelle fiscali potranno quindi chiedere la rateizzazione del debito. Inoltre può presentare una richiesta di dilazione anche chi era decaduto da una precedente rateizzazione prima della fase emergenziale, senza il vincolo del versamento delle rate scadute. La nota di Agenzia delle Entrate-Riscossione spiega che la stessa possibilità viene estesa anche a coloro che al 31 dicembre 2019 erano decaduti dalle definizioni agevolate (le tre edizioni delle rottamazioni e il saldo e stralcio) e che possono, quindi, rateizzare le somme ancora dovute. La nuova normativa prevede di avvelersi della definizione rateale scegliendo questa opzione entro il 31 dicembre 2021. Il documento degli specialisti della riscossione evidenzia che la tolleranza verso i debitori è stata rivista al rialzo: “Per le rateizzazioni attive all'8 marzo 2020 e per tutte le richieste che perverranno entro il 31 dicembre 2021, la legge ha disposto la possibilità di beneficiare di un periodo più lungo per la decadenza che si verificherà con il mancato pagamento di 10 rate, anche non consecutive (anziché le 5 ordinariamente previste)”. Per le richieste presentate entro il 31 dicembre 2021, il decreto Ristori ha elevato da 60 a 100 mila euro la soglia di debito per il quale basta una semplice domanda, senza la necessità di dover presentare la documentazione che attesti lo stato di difficoltà economica, per ottenere l'ammissione automatica alla dilazione ordinaria fino a sei anni.

I prossimi appuntamenti con gli adempimenti saranno cruciali. I funzionari del Fisco invitano a prestare la massima attenzione prima di disporre i pagamenti: “In vista della scadenza di pagamento di fine settembre è necessario prestare molta attenzione al calcolo esatto delle rate che non sono state versate durante il periodo di sospensione (protrattosi per 18 mesi) e provvedere al saldo di quelle che consentono di non superare il limite consentito di 10 rate per rimanere in regola con la rateizzazione”.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione invita i cittadini a prediligere i mezzi di pagamento elettronici. Sarà infatti possibile pagare agli sportelli dell’amministrazione solo richiedendo apposito appuntamento.

Confermata la possibilità di compensare i debiti con i crediti certificati verso la pubblica amministrazione maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi.

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