Economia

Rottamazione-ter, il 28 febbraio scade prima rata della pace fiscale

La scadenza della prima rata della cosiddetta pace è fissata a venerdì 28 febbraio: ecco come pagare

Rottamazione-ter, il 28 febbraio scade prima rata della pace fiscale

Per chi ha aderito alla pace fiscale, è in arrivo la prima scadenza. Il giorno "x", cerchiato di rosso sul calendario, è venerdì 28 febbraio: giorno in cui scade la prima rata della cosiddetta rottamazione-ter. Si tratta della prima deadline delle quattro totali previste: infatti, oltre al 28 febbraio, le altre giornate-ultimatum sono il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre 2020.

Insomma, il penultimo giorno di questo mese di febbraio (bisestile) coincide con la scadenza della (prima) rata di versamento per tutti quei contribuenti italiani che hanno aderito alla rottamazione-ter prevista dalla pace fiscale.

Che cosa succede se si paga in ritardo? Presto detto: qualora uno degli aderenti alla possibilità paghi in ritardo o buchi del tutto la rata, salterà l’opportunità di usufruire della misura agevolativa, costringendo l’Agenzia delle Entrate-Riscossione al recupero delle somme "in ballo".

Una postilla sulle tempistiche del "ritardo": viene tollerato un massimo di cinque giorni di ritardo, senza subire nessuna penalizzazione e neppure alcuna sanzione.

Ma c’è dell’altro da tenere a mente: qualsiasi tipologia di versamento condotto in seguito alla scadenza dei termini di ogni rata, verrà considerato dal Fisco come una sorta di "caparra" sulle somme complessivamente da sanare. Questo significa, in soldoni, che esiste eccome il rischio di perdere i benefit ottenuti aderendo alla pace fiscale.

Come si fa a pagare? Ecco il vademecum redatto dache spiega tutti i modi possibili per pagare le somme dovute. In primis, come ricordato anche da Il Messaggero, si può versare l'importo dovuto sul sito Internet dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione, oppure presso gli sportelli fisici dell’Agenzia dislocati in tutt’Italia; ma si può anche utilizzare i canali telematici delle banche, di Poste Italiane e di tutti gli altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti al nodo pagoPa. E ancora, è possibile chiedere alla propria banca il pagamento pagamento delle rate tramite addebito in conto corrente utilizzando il modulo allegato alla "Comunicazione delle somme dovute".

Per aderire a questo comodo servizio di addebito diretto su conto corrente – come si legge sul quoridiano capitolino– "è necessario che la richiesta di attivazione del mandato, nel rispetto delle procedure e degli adempimenti previsti dal sistema interbancario, venga presentata alla banca del titolare del conto almeno venti giorni prima della scadenza della rata": Infine, è possibile effettuare il pagamento utilizzando i crediti commerciali vantati nei confronti della Pubblica amministrazione e quindi utilizzare l’istituto della Compensazione.

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