"Senza grandi opere 5mila posti in fumo"

Salini: "Il blocco ci paralizza in Italia". Nuova commessa in Francia per il Metro di Parigi

"Senza grandi opere 5mila posti in fumo"

Nuovo colpo all'estero per Salini che spinge sempre più il business al di là dei confini nazionali per mettersi al riparo dal «rischio Italia» e dalla mina cantieri: 5mila posti di lavoro e 800 milioni di ricavi in fumo. Il general contractor romano ha vinto una commessa da 718,8 milioni di euro per costruire un ulteriore tratto del Grand Paris Express, la più grande iniziativa di mobilità sostenibile in Europa. Si tratta di un bis per Salini, visto che il gruppo ha già ottenuto il contratto per la realizzazione del lotto 2 della linea metropolitana parigina. Una commessa dal doppio significato industriale e politico. Salini è riuscita, infatti, ad aggiudicarsi un progetto Oltralpe in un momento in cui i rapporti tra Italia e Francia sono più che tesi; poi questa commessa aggiunge un tassello alla «de-italianizzazione» del gruppo sempre più orientato all'estero per fare business. Dando un occhio ai ricavi, a fine 2017, la quota del fatturato generato in Italia era del 10% e oggi questo numero è già sceso intorno al 7%. Una misura «difensiva» che sta evidentemente dando i suoi frutti, visto che al momento Salini sembra essere tra i pochi gruppi italiani delle costruzioni a non essere in crisi mentre Astaldi, Condotte e Trevi vacillano. «Con il blocco delle opere pubbliche contrattualizzate, tra cui il Terzo Valico e l'Alta velocità, per Salini Impregilo sfumano 5.000 posti e 800 milioni di fatturato, si tratta di persone già contrattualizzate, a cui va aggiunto tutto l'indotto, e non si sa cosa faranno» ha denunciato ieri l'ad Pietro Salini al convegno di Capri dei Giovani di Confindustra aggiungendo che oggi in Italia «si discute di come non rispettare i contratti». Accenna a lavori come l'alta velocità Torino-Genova, «progetto del 1992», ma «stiamo ancora riflettendo: si va avanti o non si va avanti». E si sofferma sul completamento del Terzo Valico. «È impensabile fare investimenti per una impresa se chi viene eletto può cambiare il futuro di progetti già contrattualizzati», e avverte: «Nessun altro Paese del mondo si sogna di mettere in discussione quanto fatto da un Governo precedente, né di mettere in discussione piani strategici che richiedono anni». E sull'intenzione del governo di far riesaminare il rapporto costi-benefici di opere già previste, come per la Tav, Salini conclude: «Anche l'inquisizione faceva così, una commissione per decidere la strega da bruciare». Un pesantissimo attacco al governo Lega-M5S che arriva, forse non a caso, nel giorno dell'importante commessa francese. «Siamo lieti di potere partecipare nella costruzione di una opera così strategica come il Grand Paris Express in un grande Paese europeo - ha detto il general manager Massimo Ferrari -. Questo conferma ulteriormente la strategia di Salini Impregilo di puntare su un portfolio derisking, l'efficienza operativa, una gestione di portafoglio dinamica e una solida struttura finanziaria».

Nel dettaglio, la futura linea 16, di cui Salini Impregilo ha vinto il contratto per realizzare il lotto 2, servirà numerosi comuni delle aree a nord e ad est della grande area metropolitana Grand Paris.

I lavori previsti comprendono lo scavo di 11,1 chilometri di tunnel e la costruzione di quattro stazioni (Aulnay, Sevran- Beaudottes, Sevran-Livry et Clichy-Montfermeil), oltre ad 11 opere ausiliarie. Questo contratto e quello vinto a marzo segnano il ritorno del gruppo in Francia. Il titolo ieri ha chiuso la settimana brindando all'affaire con un rialzo dell'1,10% a 1,8 euro.

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