Sotto la guida dei commissari Alitalia ritrova una nuova vita

In attesa di selezionare le offerte l'azienda torna a fare pubblicità (gratis), aumenta le rotte e cambia 12 manager

Sotto la guida dei commissari Alitalia ritrova una nuova vita

Paolo Stefanato

Da qualche giorno il pubblico televisivo, grazie ai nuovi spot di Alitalia, sta assistendo a quella che sembra una resurrezione della compagnia e si chiede: ma come? i commissari sono più capaci di Etihad? Chiederselo è legittimo, anche perchè a questa nuova offensiva mediatica si accompagna una maggior attenzione per l'offerta, sia in termini di destinazioni che di sconti.

La campagna in qualche modo è coerente con l'immagine di compagnia «sexy» che era stata inventata dai soci arabi, e l'iperattivismo è coerente con il regime di amministrazione straordinaria: i commissari, in base alla legge, hanno mani molto più libere dei normali amministratori perchè il loro scopo è quello di dare continuità di gestione e di valorizzare gli asset di un'azienda che dovrà, alla fine, andare in altre mani (le offerte verranno scremate entro il 20 del mese). Il loro compito è reso più spedito proprio per questa finalità complessiva, anche nell'interesse dei fornitori-creditori, che se l'azienda viene salvata possono sperare di recuperare qualcosa. L'alternativa sarebbe perdere tutto.

La campagna tv, che andrà in onda fino alla fine di giugno, non è costata un euro. O meglio, si è trattato di un cambio-merce in biglietti, pagati sia alla produzione sia alle reti. Il valore non è stato quantificato. I protagonisti il cuoco Antonino Cannavacciuolo, l'attrice Carolina Crescentini, il conduttore tv Fabrizio Frizzi, il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, i due attori di «Braccialetti rossi», Carmine Buschini e Mirko Trovato, la cantautrice Valentina Parisse spiegano perché «c'è sempre un motivo per volare Alitalia» e hanno recitato gratis.

Il commissario Luigi Gubitosi ha scritto una lettera ai dipendenti per renderli partecipi dell'impegno e dei risultati relativi ai primi 30 giorni di gestione. «Abbiamo lavorato per ristabilire la credibilità a medio termine dell'Alitalia. Dopo l'estate, inizieremo a progettare la stagione esiva 2018 e speriamo di portare ulteriori, positive novità. Nel mese il fatturato si è attestato a 250 milioni di euro contro i 240 dell'anno precedente». Ha ricordato le novità di rotte e voli (Maldive, Delhi, Los Angeles, San Paolo) «per (ri)attrarre viaggiatori e tour operators». E ha annunciato che «circa il 25% dei dirigenti è stato o sarà avvicendato entro il mese di giugno, in un'ottica di rafforzamento manageriale e discontinuità con il passato» mentre «entro luglio sarà pronto il nuovo piano industriale».

Sono una dozzina i dirigenti di prima e di seconda linea in uscita, a cominciare da quelli più vicini all'ex socio Etihad. Lasciano il capo del network (John Shepley), la responsabile della clientela (Aubrey Tiedt, la poco amata responsabile del cambio di divise), il capo della finanza (Dunkan Naysmith) e quella del pricing (Ana Maria Escobar). Le sostituzioni sono state cercate all'interno.

Ieri i commissari hanno

chiesto il riconoscimento dell'amministrazione straordinaria anche negli Stati Uniti. Lo scopo è di proteggersi dai debitori, a cominciare da quello principale, che è la società di gestione dell'aeroporto Kennedy di New York.

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