Telecom fa il pieno di svalutazioni IL NODO DEL NETWORK Sullo scorporo della rete è sempre stallo con Cdp Si attende Bruxelles

Telecom fa il pieno di svalutazioni IL NODO DEL NETWORK Sullo scorporo della rete è sempre stallo con Cdp Si attende Bruxelles

Primo cda per Telecom Italia dopo la chiusura della partita per La7, conclusa con la vittoria della linea proposta dal presidente Franco Bernabè, e dunque con la cessione della tv a Urbano Cairo che, oggi a Milano, illustrerà l'operazione in una conferenza stampa. Certo le resistenze opposte soprattutto da due soci Telco, Intesa Sanpaolo e Mediobanca, rappresentati in consiglio da Gaetano Micciché e Renato Pagliaro, potrebbero pesare sugli assetti futuri della società di tlc.
Ieri, però, il cda sui conti era incentrato sulle svalutazioni risultate dall'impairment test che anche quest'anno hanno costretto la società a svalutare di 4,4 miliardi gli avviamenti sulle attività domestiche, dopo i 7 dell'anno scorso. Così il 2012 finisce in perdita di 1,6 miliardi contro i 4,8 del 2011. Senza svalutazioni, l'utile sarebbe stato di 2,4 miliardi conforme alle attese ma in ribasso rispetto ai 2,6 miliardi del 2011. La cedola sarà di 2 centesimi ad azione (era di 4,3 cent lo scorso anno) e di 3,1 cent per le risparmio (5,4 cent). Il totale del monte dividendi ammonta a 454,4 milioni, la metà rispetto allo scorso esercizio.
La società aveva già comunicato a febbraio i ricavi 2012, pari a 29,5 miliardi (-1,5% rispetto al 2011, ma +0,5% in termini organici) con un margine operativo lordo a 11,66 miliardi (-4% verso il 2011, ma -2% a livello organico). Gli obiettivi del gruppo guidato da Bernabè erano però migliori per margini e debito (comunque sceso da 30,4 a 28,2 miliardi). E, dunque, per puntellare lo sviluppo proseguendo la battaglia contro il debito, Telecom ha dovuto dare un taglio alla cedola.
Bernabè ha dichiarato che la svalutazione dell'avviamento ha «un impatto unicamente di natura contabile e non pregiudica il percorso di riduzione dell'indebitamento della società». Confermato l'impegno negli investimenti sulle reti di nuova generazione.
In uno scenario di grande incertezza, economica e politica, resta invece congelata l'emissione del bond ibrido fino a 3 miliardi di euro annunciata il mese scorso e, per la quale, il gruppo si era dato fino a 24 mesi di tempo.
Quanto al futuro, resta aperto il nodo della rete. La lunga discussione con Cdp sullo scorporo è sempre allo stesso punto, mentre proseguono le valutazioni, tra i grandi gruppi di tlc e Bruxelles, su quelle che potrebbero essere le regole comunitarie per le reti in fibra ottica a banda ultralarga.
Per gli analisti, sul fronte dei conti, la cessione di La7 ha un impatto neutro su debito e marginalità. Il discorso sarebbe diverso se il gruppo riuscisse a cedere i Multiplex, il cui valore era stato stimato, anche di recente, da Citigroup, tra i 350 e i 400 milioni. Dopo lo scorporo, comunque, il titolo Ti Media (controllata al 77% da Telecom) ha subito un'ulteriore accelerazione al ribasso.
Ieri Ti Media e Telecom hanno illustrato ai sindacati i punti chiave dell'accordo su La7. Secondo fonti, non dovrebbero esserci esuberi tra i 477 dipendenti, perché il gruppo di tlc si farà carico di 60 persone. Un passaggio che dovrebbe avvenire su base volontaria.

Quanto a Telecom i negoziati con il sindacato inizieranno la prossima settimana. Il gruppo ha comunicato che nei prossimi due anni ci saranno 2.750 eccedenze.
Ieri, in Borsa, il titolo è rimbalzato del 2,9%, dopo le perdite della scorsa settimana (-33% negli ultimi dodici mesi).

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