Si riunisce oggi a Roma il cda di Telecom Italia per l'approvazione dei conti 2014 e del piano triennale. Poi i vertici, il presidente Giuseppe Recchi e l'ad Marco Patuano, voleranno nella notte a Londra per la presentazione, il giorno dopo, di conti e piano alla comunità finanziaria. Una scelta, probabilmente, in linea con la previsione della trasformazione di Telecom da società controllata da un azionista al 22% quale era Telco, in una public company con alcuni fondi di private equity che stanno studiando il dossier della società per un eventuale investimento. Il piano industriale dovrebbe, comunque, prevedere un sostanzioso aumento nel 2015 degli investimenti in banda ultralarga in Italia dove Telecom conta di cominciare a vendere contenuti multimediali con Sky e Netflix.
Quanto ai conti il consensus degli analisti prevede, nel quarto trimestre, che rallenti il calo dei ricavi, rispetto al trimestre precedente. Tendenza che dovrebbe essere confermata, secondo il consensus, anche nel primo trimestre 2015. Il fatturato del 2014 è previsto a 21,5 miliardi di euro, in flessione del 7,9% rispetto al 2013.
Sul fronte interno intanto Telecom va avanti con la riorganizzazione societaria. Uno dei primi punti sarà la societarizzazione del caring , ossia dei call center con una newco che sarà pronta a giugno. Ipotesi questa che i sindacati avevano cercato di scongiurare. Ma l'intesa raggiunta con l'azienda per evitarla è stata bocciata dai lavoratori con un referendum nel dicembre scorso. La causa sarebbe stato il nodo dei controlli individuali a distanza con la possibilità di avere tutti i dati sui risultati del singolo lavoratore. Dopo la bocciatura Telecom è tornata al piano originario.
Ossia la creazione di una nuova società per i call center prevedendo anche la chiusura di 47 tra essi. A maggio è prevista quella dei primi 19, i cui lavoratori potranno scegliere tra il telelavoro o lo spostamento al call center più vicino. «La societarizzazione del caring - ha spiegato Michele Azzola della Cgil - è un errore. I lavoratori hanno rifiutato l'accordo che avevamo raggiunto con l'azienda perchè temevano un aggravio dei ritmi di lavoro che sono già molto pesanti. Invece si trattava di lavorare meglio e in maniera più qualificata».
I sindacati vogliono, dunque, tornare al tavolo per trattare nuovamente con l'azienda, raggiungendo un accordo più
chiaro per i lavoratori. La richiesta ufficiale in questo senso sarà consegnata all'ad Patuano in occasione dell'incontro, che avverrà la settimana prossima, per la presentazione, ai sindacati, del nuovo piano industriale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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