Economia

Tim: "Rete unica aperta a nuovi soci"

L'ad Gubitosi: "Siamo più grandi di Open Fiber ma il controllo sarà condiviso"

Tim: "Rete unica aperta a nuovi soci"

Gli interrogativi sulla costruzione della rete unica per la banda ultra-larga e sulla sua apertura del capitale non mancano. A iniziare dal ruolo di Enel, azionista di Open Fiber insieme a Cassa depositi e prestiti, fino alla partecipazione di altri eventuali soggetti interessati al progetto come Mediaset. Ma è essenziale stringere sui tempi. Luigi Gubitosi, ad di Tim, parlando al Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha chiesto di chiudere il capitolo delle polemiche e di «trasformare il memorandum di intenti (firmato lunedì dai cda dell'ex monopolista tlc e di Cdp, azionista al 9,9% del capitale di Tim ndr), in un testo definitivo». D'altro canto, come ribadito dal premier Giuseppe Conte, «la rete unica è un progetto concreto da perseguire nel più breve tempo possibile. Tim ha trovato convincente il progetto del Governo che, in prospettiva, coinvolgerà anche Open Fiber. Sarà un'infrastruttura aperta e inclusiva per tutti i gestori. È un grande progetto che va realizzato in 3-4 anni». Per questo i tempi per arrivare alla costituzione di AccessCo, la società dove confluiranno Open Fiber e FiberCop (newco in cui verrà destinata la rete di Tim e partecipata da Tim, Fastweb e Kkr) «saranno molto veloci» a detta di Gubitosi. Tanto che gli advisor chiamati a valutare gli asset saranno nominati entro il 20 settembre.

Più cauto è apparso l'ad di Enel Francesco Starace che, intervenendo in collegamento video al Forum Ambrosetti, ha dribblato le domande in merito alla rete unica rispondendo «a noi interessa cablare, tutto il resto un po' meno». Il manager finora aveva sempre mostrato un certo scetticismo sull'opportunità di lasciare il controllo a Tim che deterrà almeno il 50,1% di AccessCo. «Non è che Tim voglia mantenere il controllo: l'accordo è che si andrà in funzione degli apporti e quindi è abbastanza facile vedere chi è più grande tra i due. Poi il controllo sarà condiviso», ha precisato Gubitosi. Sul tavolo di Enel è già comunque arrivata un'offerta da parte del fondo australiano Macquarie per il 50% detenuto in Open Fiber, partecipazione su cui la società guidata da Francesco Palermo ha diritto di prelazione. Quanto alla posizione di Enel in AccessCo, l'ad di Tim poi ribadito: «Non ci sono chiusure di principio a nessuno, ma dobbiamo capire le condizioni. Ci saranno operatori tlc che vorranno essere a bordo entrando nel capitale e in cda, altri che vorranno semplicemente un co-investimento». Il manager ha poi ricordato come «Enel abbia sempre detto che se ci fosse stato un partner industriale non le sarebbe interessato fare il partner di minoranza». Il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni sempre a Cernobbio ha sottolineato che «l'obiettivo è la rete unica e gli investimenti sul 5G, credo sia una sfida fondamentale rispettando le regole della concorrenza e senza dimenticare le norme soprattutto quelle europee». Un chiaro monito a non escludere nessuno, a partire da Open Fiber.

Gubitosi ha sollevato dubbi anche sull'eventuale partecipazione di Mediaset alla rete unica a cui invece, nelle stesse ore, Conte aveva aperto la porta. A chi gli chiedeva del possibile ingresso del Biscione nella rete unica il premier infatti ha risposto «perché no?». «Mentre comprendo l'interesse di un operatore tlc a partecipare, non mi è evidente quello di un fruitore di contenuti, come può essere Rai o Mediaset, per la rete unica. Comunque, se ci sarà l'interesse di qualcuno sarà valutato». La società guidata da Pier

html">Silvio Berlusconi si era, infatti, detta pronta a valutare il dossier.

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