Economia

Ue e Mercosur: stop ai dazi sulle scarpe. Badon: "Spinta per l'export made in Italy"

Nuove opportunità di crescita per i calzaturifici italiani in Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay dove nel 2018 hanno esportato 303.000 paia per un valore di oltre 15,5 milioni di euro

Ue e Mercosur: stop ai dazi sulle scarpe. Badon: "Spinta per l'export made in Italy"

Nuove opportunità di crescita per l’export calzaturiero italiano in Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay con l’intesa siglata il 28 giugno scorso fra Unione Europea e Paesi dell’area Mercosur che mette fine a vent’anni di negoziati sul trattato commerciale abolendo i dazi.

L’eliminazione dei dazi doganali sulle calzature, anche se avverrà nell’arco di qualche anno, potrà infatti portare grandi benefici alle imprese italiane che nel 2018 hanno esportato nei quattro Paesi Mercosur 303.000 paia di scarpe, per un valore di oltre 15,5 milioni di euro. Un mercato cresciuto dal 2008 al 2018 del 58% rispetto alla quantità esportata e dell’85% rispetto al valore (Fonte: Centro Studi Confindustria Moda), benché siano ancora molto ampi i margini di crescita.

Gli alti dazi all’importazione applicati al 35% su tutte le tipologie di calzature, hanno infatti impedito l’accesso al mercato alle nostre imprese, nonostante il forte richiamo del made in Italy nei paesi sudamericani. I termini dell’intesa non sono ancora noti, ma la speranza dei calzaturieri italiani è che, insieme agli accordi sulle tariffe doganali, venga attuato anche il mutuo riconoscimento degli standard regolamentari e che la ratifica dell’accordo avvenga in tempi brevi.

“L’accordo commerciale con il Mercosur è un risultato estremamente positivo per il settore calzaturiero italiano, che da anni ne aveva fatto una sua priorità a Bruxelles - commenta il nuovo presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon -. Desidero ringraziare chi in questi anni ci ha rappresentati in questo lungo e faticoso negoziato.

In particolare la CEC - Confederazione Europea della Calzatura, sotto la presidenza di Cleto Sagripanti e i precedenti presidenti di Assocalzaturifici Vito Artioli, lo stesso Sagripanti e Annarita Pilotti, che in questi anni si sono fortemente impegnati nel raggiungimento di quest’obiettivo, come dimostra l’apertura di un desk a Bruxelles per seguire più da vicino l’andamento delle trattative e Confindustria Moda per aver presidiato gli interessi dei tanti soggetti industriali interessati”.

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