Wall Street contrattacca su Londra e Piazza Affari

L'americana Ice studia un'offerta per il gruppo Lse, che controlla la Borsa di Milano, per fermare le nozze con Francoforte

Cinzia MeoniSu Palazzo Mezzanotte potrebbe quanto prima essere issata una bandiera a stelle strisce. Ieri Intercontinental Exchange (Ice), il gruppo che controlla il New York Stock Exchange (ma anche Parigi, Amsterdam e Bruxelles), ha infatti confermato di valutare un'offerta per il London Stock Exchange, a cui dal 2007 fa capo anche Piazza Affari. L'annuncio, arrivato pochi giorni dopo la manifestazione di interesse per la City da parte di Deutsche Boerse, ha infiammato il mercato con l'Lse che ha chiuso la seduta in rialzo del 7,1%. Per Milano, nonostante le diverse eccellenze (tra cui il Mot, il mercato delle obbligazioni) portate in dote, il rischio è diventare una piazza sempre più periferica nell'ambito della finanza globale. Non è un caso che fino al 2001 Piazza Affari risultasse nella top ten mondiale mentre, secondo le ultime ricerche di Mediobanca, negli ultimi anni combatta per la 20° posizione. Sia Francoforte sia New York hanno già provato a conquistare, nel recente passato, la City che porta in dote, come recita la presentazione societaria del gruppo, «10 trilioni di dollari circa a benchmark dei propri indici». Impossibile resistere a simili attrattive, soprattutto in un mercato in via di consolidamento e dove la concorrenza delle Piazze asiatiche è sempre più rilevante. Londra finora ha rispedito al mittente ogni offerta matrimoniale, ma questa potrebbe essere la volta buona. Le nozze tra pari ipotizzate da Francoforte rappresenterebbero infatti una valida soluzione nel caso in cui, a giugno, il referendum popolare previsto in Gran Bretagna scegliesse la via di uscita dall'Unione Europea. D'altro canto la nascita di un simile colosso, per capitalizzazione (26 miliardi di euro), volume d'affari, rappresentatività e replicabilità degli indici (il nuovo gruppo riunirebbe in sé Euro Stoxx e Ftse Russell, tra i più indicativi del Vecchio continente), inevitabilmente spaventa i giganti americani e non solo quelli. Per Ice l'obiettivo è quindi arrestare i preparativi di nozze in corso tra le due capitali finanziarie europee e che darebbero vita alla prima piazza del Vecchio Continente e alla terza al mondo. Ironia della sorte e proprio Francoforte e New York, pochi anni fa, erano quasi arrivate all'altare quando l'Antitrust europeo aveva bloccato tutto per il rischio di monopolio sul redditizio mercato dei derivati europei. Si vedrà. Le danze sono aperte e, nei prossimi giorni, le sorprese potrebbero non mancare: secondo indiscrezioni, anche il Chicago Mercantile Exchange e l'Hong Kong Exchage and Clearing avrebbero messo nel mirino Londra.

Per ora la mossa spetta a chi, secondo la legislazione inglese, dovrà presentare una proposta formale per il listino londinese entro il 22 marzo o ritirarsi. Ice godrà, invece, di una settimana in più, fino al 29 marzo, per scoprire le carte o rinunciare.

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