A quattro mesi dalle scosse di terremoto che hanno messo in ginocchio i centri dell'Emilia Romagna, la ricostruzione resta un tasto dolente. Lo scrive il Corriere della Sera, citando anche le parole del direttore della Confindustria modenese, Giovanni Messori, che ad essere ottimisti parla di un periodo di cinque anni, necessario a risolvere la situazione.
La ricostruzione è ferma. Di soldi non se ne vedono, né per chi si è arrangiato da solo, facendosi ospitare o trovando una nuova casa in affitto, né per chi vive tuttora nelle tende, senza una casa, dove il freddo si fa già sentire. I comuni terremotati dell'Emilia hanno ancora 3.061 sfollati nelle tendopoli. Altre 88 persone vivono in residence, 1.467 negli alberghi. E più di 39mila aspettano il contributo per la sistemazione autonoma della Protezione Civile.
Il problema non è poi soltanto quello di chi ancora sta nelle tendopoli.
Ci sono anche le aziende, costretti ad arrangiarsi e a scontare gli effetti di un sisma che ha colpito una regione che da sola produce l'uno e mezzo per cento del Pil nazionale. E la strada per rimettere in piedi le fabbriche sembra ancora molto lontana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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