nostro inviato a Monaco
Leffetto sui costruttori tedeschi delle norme Ue sulle emissioni di anidride carbonica è stato largomento al centro dellannuale incontro con la stampa del board del Bmw Group, il primo del neopresidente Norbert Reithofer.
«Inizialmente - ha precisato il top manager - il dibattito sul taglio della Co2 era stato condotto con molta emotività, ora invece è diventato più razionale. Abbiamo alzato la voce con la Ue per tutelare la nostra sopravvivenza come industria e il lavoro dei nostri dipendenti. Dal 2008, comunque, la Bmw avrà oltre un terzo dei veicoli con emissioni inferiori a 140 grammi di Co2 per chilometro». Dobbligo, a questo punto, una domanda sul ruolo svolto nella vicenda da Sergio Marchionne, ad della Fiat, presidente di turno dellAcea: «Se allinizio ha forse tutelato di più gli interessi del proprio gruppo - la risposta al Giornale di Michael Ganal, membro del board - alla fine Marchionne è entrato nel ruolo di capo dellAcea e ha cercato veramente di tutelare gli interessi dellintero comparto». «Da anni investiamo molto denaro nella ricerca - ha aggiunto Reithofer - e siamo quindi preparati alle nuove sfide. Tutte le innovazioni tecnologiche saranno introdotte passo passo su tutta la flotta Bmw». Reithofer ha confermato linteresse del gruppo per lidrogeno, anche se nel medio termine la casa di Monaco guarda al diesel che intende proporre anche sui modelli venduti negli Usa. Nel 2008 la Bmw lancerà due novità: una verrà prodotta nellimpianto americano di Spartanburg (si chiamerà X6, un mix tra Serie 6 e Sav X5) e laltra in Germania (un veicolo che privilegerà lo spazio a bordo).
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