Endesa, cartellino giallo Ue a Madrid

da Milano

Dopo i colpi di scena all’inizio della settimana nella lotta per la conquista di Endesa, tacciono i tedeschi di E.On e sceglie il silenzio anche Enel, in attesa di presentare oggi a Londra i conti 2006 agli analisti. E anche il governo spagnolo, che avrebbe potuto movimentare un martedì privo di lampi di guerra da Opa, preferisce prendere tempo e non schierarsi, con il vicepremier Pedro Solbes pronto a confermare l’intenzione di Madrid di aspettare «fino all’ultimo minuto» a chi dei due contendenti consegnare il pacchetto pari al 2,9% del capitale del gruppo elettrico.
Si è invece pronunciata la Cnmv, la Consob iberica, con la decisione ribadita (e peraltro scontata) di imporre all’accoppiata Enel-Acciona uno stop di sei mesi prima di poter lanciare l’offerta su Endesa, il cui fulcro è costituito dagli almeno 41 euro per azione che il gruppo guidato da Fulvio Conti si è dichiarato pronto a sborsare rispetto ai 40 del colosso di Düsseldorf. Altrettanto previsto è oggi il deferimento della Spagna davanti alla Corte di giustizia da parte della Commissione europea a causa delle condizioni restrittive poste a E.On. In particolare, Madrid è accusata di aver violato l’articolo 21 del Trattato Ue, quello che assegna a Bruxelles la competenza esclusiva sulle operazioni di fusioni e acquisizione di dimensioni europee.
Il cartellino giallo non dovrebbe comunque creare eccessive preoccupazioni al governo Zapatero, reso semmai più inquieto dalle pieghe che sta prendendo la contesa per arrivare al controllo di Endesa. Non a caso, Solbes liquidava ieri come «senza senso» le Opa che si prolungano eccessivamente e lamentava il fatto di trovarsi davanti «a una lotta tra imprese inconsueta, atipica, a una battaglia legale che non è normale». Sullo sfondo, si delinea intanto sempre più nitida la contrapposizione tra il Partito socialista e quello Popolare, come dimostra la decisione della Caja de Madrid (roccaforte dei conservatori) di “girare” ai tedeschi il proprio 9,9% di Endesa attraverso uno swap. Procedura su cui Enel ha già eccepito, dando l’incarico ai legali di valutarne la legittimità.
Al di là delle schermaglie legali (i tedeschi hanno annunciato di voler far causa a Enel e Acciona), il filo delle trattative tra E.On ed Enel non si è mai interrotto. Secondo Handelsblatt, nello scorso weekend gli amministratori delegati Fulvio Conti e Wulf Bernotat si sarebbero incontrati per discutere di Endesa.

Anche se la riunione non ha portato a risultati concreti, spiega il quotidiano tedesco, la volontà sarebbe quella di continuare le trattative.
Chi comunque non ha dubbi è Acciona: se l’Opa su Endesa avrà successo, il beneficio per azione aumenterà nel 2007 del 97% e del 102% nel 2008 e l’intesa con Enel renderà possibili «grandi sinergie».

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