Eni diffonde la cultura Avvicinando impresa e arte

Con la mostra dedicata alla Madonna di Raffaello, Eni inaugura la collaborazione con i Musei Vaticani. «Il partenariato si aggiunge a quello con il Louvre che, nelle scorse edizioni, ha permesso ai milanesi di ammirare opere d'arte straordinarie», ricorda Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni. In effetti, numeri alla mano, quello del «capolavoro a Milano» appare come un evento culturale caratterizzato dal successo fin dalla sua prima edizione. Era il 2008 e veniva esposta la magnifica Conversione di Saulo firmata da Caravaggio: 160mila i visitatori in fila davanti a Palazzo Marino per ammirarla. Una sorpresa anche per gli stessi organizzatori. Da lì, un continuo crescendo: il San Giovanni Battista di Leonardo nel 2009 segna 180mila visitatori, l'elegante Donna allo specchio del Tiziano¸ tre anni fa, giunge a quota 190mila persone. Negli ultimi due anni Eni decide di dilatare le date dell'evento: quaranta in tutto i giorni a disposizione per ammirare un grande capolavoro in Sala Alessi, e con L'adorazione dei pastori e il San Giuseppe falegname, deliziose opere di George de la Tour, si superano i 200mila visitatori, diventati quasi 230mila lo scorso anno con la “favola” di Amore e Psiche rappresentata da Antonio Canova e François Gérard.
«In questi anni abbiamo sperimentato un modello espositivo originale, che mette al centro l'opera d'arte»¸ afferma Scaroni. Gli ingredienti sono: accesso gratuito, grande attenzione alle visite guidate, personalizzate per età, e cura dei materiali didattici e divulgativi, organizzati su supporti diversi, dalla carta al digitale. La fruizione dell'opera d'arte si trasforma così in qualcosa di diverso dal solito: senza voler togliere nulla all'esperienza museale o alla visita di mostre tradizionali, aver posto in cinque anni al centro del progetto una sola opera (o al massimo due) ha permesso ai visitatori di focalizzare meglio la loro attenzione, di approfondire la vita degli artisti e la loro epoca storica e, complice l'allestimento, di entrare in contatto con la singola opera d'arte per un tempo più prolungato, attivando cuore e cervello.
Non a caso Giuseppe Recchi, presidente di Eni, parla del progetto espositivo di Eni a Palazzo Marino come di un «case-study sulle capacità della cultura di raccogliere il desiderio di conoscenza e competenza». L'occasione di poter ammirare, a costo zero e con tali approfondimenti adatti a tutti, capolavori d'arte esposti nelle grandi gallerie di musei ha fatto breccia nel pubblico. Tutti ricordiamo le interminabili code - ormai una tradizione dell'avvento meneghino in piazza della Scala - per ammirare i capolavori eccezionalmente prestati: il Caravaggio giungeva da una collezione privata, le altre dal Museo del Louvre, grazie a un fecondo sodalizio tra Eni e il prestigioso museo francese. L'azienda ha infatti rinnovato il suo impegno come Mécène Principal delle grandi mostre del Louvre che hanno portato a Parigi i giganti dell'arte italiana, da Mantegna a Tintoretto, Tiziano, Veronese e, fino al 6 gennaio, vedono in mostra al Louvre Le printemps de la Renaissance, un'esposizione sugli esordi e la scultura del Rinascimento fiorentino che sta riscuotendo ampi consensi di pubblico e critica. Il ciclo di mostre s'inquadra nel partenariato siglato nel 2009 tra il Louvre ed Eni, Mécène Exceptionnel del museo, per importanti iniziative di promozione artistica in Italia e in Francia.
Tante altre sono state, nel corso di quest'anno, le attività culturali promosse da Eni: da segnalare la bella mostra, al Parco delle Esposizioni di Roma, Nero su bianco (che ha ottenuto il premio Best Event Awards 2013) sulla storia del cane a sei zampe.

Accanto al sostegno a importanti festival culturali (come il Festivaletteratura di Mantova o il Ravenna Festival), alla promozione della cultura tra i giovani (ad esempio con la Eni T-card per l'ingresso libero alle mostre alla Triennale di Milano) e al contributo ad alcune delle realtà culturali principali del Paese (è socio della Fondazione Teatro alla Scala e sostiene la Scuola del Piccolo Teatro di Milano), nel 2013 Eni è stato anche Corporate Ambassador dell'Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti.

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