"Nessuno vuole penalizzare l’arte teatrale, ma a tutto c’è un limite". Il deputato dell’Udc Luca Volontè non nasconde il proprio fastidio. Non è l'unico. Le voci critiche e il dissenso contro lo spettacolo Sul concetto di volto nel figlio di Dio di Romeo Parenti continuano a crescere. Mancano ormai pochi giorni alla prima prevista il 24 gennaio al Teatro Parenti di Milano, ma i contenuti sono già andati in scena, a Parigi. A far da sfondo all'azione scenica è una gigantografia del volto di Gesù Cristo, un'immensa riproduzione del Salvator Mundi di Antonello da Messina contro la quale vengono lanciati gli escrementi. "Il rispetto del credo e della religione non può mai essere messo in discussione e quella rappresentazione offende tutti i cristiani e i cattolici", tuona Volontè dopo aver chiesto "non solo di impedire ma anche di sanzionare" la piece.
Adesso la protesta è trasversale, non più solo tra le fila dei cattolici. Anche un folto gruppo di atei si oppone alla decisione del Parenti di ospitare lo spettacolo di Castellucci. Tanto che nel capoluogo lombardo rischiano di ripetersi le stesse proteste violenti dello scorso ottobre, quando al Theatre de la Ville ci fu una vera e propria rivolta. Sul concetti di volto nel figlio di Dio racconta la storia di un padre vecchio e debilitato, ormai incontinente. Lo accudisce il figlio: a lui spetta pulirlo costantemente dalle feci. I richiami col Cristo sono costanti tanto che scatta una sorta di associazione tra le debolezze dell'uomo descritto al termine della sua vita e il figlio di Dio. "E' un attacco blasfemo", commentano i più. E non solo perché il volto stesso di Cristo viene ricoperto dal lancio degli escrementi.
Le proteste continuano a montare. Anche la Curia di Milano si espressa contro la piece di Castellucci. Il cardinale Angelo Scola ha chiesto di "riconoscere e rispettare la sensibilità di quanti cittadini milanesi, e non sono certo pochi, vedono nel Volto di Cristo l’Incarnazione di Dio, la pienezza dell’umano e la ragione della propria esistenza". Sulla Bussola Quotidiana, il vescovo di San Marino-Montefeltro, monsignor Luigi Negri, ha invece chiesto alla Chiesa di "reagire adeguatamente, in modo certamente non rancoroso, non livido", ma comunque di reagire. "Una Chiesa che non reagisca in termini assolutamente essenziali e pubblici a questo attacco violento alla tradizione cattolica - ha chiesto monsignor Negri - su cosa interviene?". Lo scorso '8 novembre scorso Radio Vaticana aveva preso atto di una certa "difficoltà" da parte dei vescovi a trovare una linea comune. Eppure, quando il Papa Benedetto XVI incontrò gli artisti (era il 21 novembre 2009), era stato piuttosto chiaro. Il Santo Padre aveva messo in guardia dagli effetti negativi di spettacoli artistici che hanno "il volto dell’oscenità, della trasgressione o della provocazione fine a se stessa".
Non ci sono soltanto i fedeli cattolici a muoversi. Il professor Vincenzo Vitale ha, infatti, depositato un esposto alla procura meneghina per chiedere che i pm svolgano "una necessaria azione di vigilanza e prevenzione allo scopo di impedire" che "possano essere consumati i reati" per "l’offesa arrecata in un luogo di culto, in un luogo pubblico o aperto al pubblico a una confessione religiosa".
Secondo quanto spiegato dal legale, la magistratura del capoluogo lombardo potrebbe sospendere la piece oppure ordinarne la rimozione di alcune scene. Dal canto suo il Franco Parenti non sembra volere fare un passo indietro. E il rischio di una recrudescenza dello scontro è tutt'altro che remoto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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