Le espulsioni? Non violano i diritti dell’uomo

Caro Granzotto, ho sentito alcuni interventi alla Camera dei deputati che definivano «palesamente incostituzionale» la legge sull’espulsione degli immigrati clandestini. È possibile che il governo sia così imprudente e superficiale da farsi «bacchettare», ancora una volta, dal presidente Napolitano? Per mettere la mia coscienza a posto, mi sono andato a rileggere la Convention européenne des droits de l’homme (Cedh) del 1950 e più precisamente il suo articolo 5 intitolato «Diritto alla libertà e alla sicurezza» dove si legge che nessuno può essere privato della libertà, salvo che in certi casi e fra questi «se si tratta della detenzione regolare di una persona suscettibile di propagare una malattia contagiosa, di un alienato, di un alcolizzato, di un tossicomane o di un vagabondo» e «se si tratta dell’arresto o della detenzione regolari di una persona per impedirle di entrare irregolarmente nel territorio».

Se ho ben capito, per la Convenzione europea si possono addirittura mettere in prigione i pazzi, gli alcolisti, i tossicodipendenti e perfino i vagabondi! Sa dirmi se c’è stata una revisione di questo testo, la cui applicazione mi sembra non lasciare adito ad alcun dubbio e, in via sussidiaria, a quale articolo della Costituzione sarebbe in contrasto?

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