Il Belgio: eutanasia anche per i bimbi

È il primo Paese al mondo a legalizzarla senza fissare un limite minimo di età. La Chiesa protesta

«Euthanasia: we want a real debate». Scritto in più lingue per attirare l' attenzione del mondo, lo striscione sventolato fuori dal Parlamento è servito a poco: 86 «Sì», 44 «No». Da ieri in Belgio l'eutanasia è legale anche sui minori. Un bimbo al mese, secondo le statistiche mostrate nel voto finale, potrebbe essere accompagnato verso la «dolce morte». Dopo il via libera del Senato e il parere favorevole della commissione Giustizia, anche la Camera ha approvato il testo. La firma del Re Filippo dovrebbe arrivare senza sorprese. In piazza, con digiuni e veglie di preghiera, restano solo la compagine cattolica e i militanti dei partiti conservatori. Monsignor Sgreccia non usa giri di parole: «L'eutanasia dei bambini è frutto di egoismo e crudeltà»

Per gli adulti, l'eutanasia in Belgio è legale dal 2002, con 1.432 casi nel 2012. In crescita del 25 per cento rispetto al 2011. É il secondo Stato europeo ad autorizzarla dopo l'Olanda. Ma mentre nei Paesi Bassi l'eutanasia può essere applicata soltanto ai maggiori di 12 anni - tra gli adulti, nel 2012, quasi 4 mila persone hanno scelto di morire così - in Belgio si è deciso di non introdurre limitazioni anagrafiche, rendendo necessaria solo l'indicazione del medico. Nessun referendum, solo sondaggi per registrare gli umori della popolazione. Legge votata dopo tre mesi di discussioni politiche, numeri alla mano. La maggioranza dei cittadini è d'accordo. I dati parlano di un provvedimento che interessa pazienti affetti da handicap o gravemente malati. Il Parlamento ha consultato un gruppo di esperti e lo hanno considerato un numero accettabile: dieci bambini ogni anno in media «chiederanno» l'eutanasia.

Così è caduto anche l'ultimo tabù. Solo 38 pediatri hanno consegnato una lettera alla presidenza della Camera denunciandone il pericolo. Il bambino dev'essere infatti considerato «capace di giudicare». Ma se il paziente è consapevole della decisione, ha compreso il significato dell'eutanasia, e se ha espresso più volte il desiderio di morire, potrà farlo. Ed è stata questa formulazione a far discutere la camera: contrari solo i nazionalisti fiamminghi, i cristiano-democratici e alcuni liberali. Se in linea di principio la popolazione si dice favorevole - il 73% dei belgi è pro - non è chiaro come «diagnosticare» la consapevolezza di tale scelta per un minore. Come si può sapere se un bimbo o un ragazzo, secondo i medici che dovranno certificarne la «capacità di giudizio», potrà morire? Già a novembre la Commissione Giustizia e Affari Sociali del Senato aveva approvato l'estensione ai minori della legalizzazione previo il parere di uno psicologo che ne attestasse la capacità di giudizio e le intenzioni.

A poco è servita la protesta del Consiglio d'Europa e dei 58 membri dell'assemblea parlamentare che hanno messo in guardia la maggioranza belga dal ritenere che «i bambini siano in grado di dare un consenso informato per l'eutanasia e possano comprendere appieno il significato delle gravi conseguenze che una tale decisione comporta». Il Belgio ha deciso da sé e Filippo dovrà firmare.

Curioso, però, registrare che nel 2005 il Belgio ha abolito il finanziamento pubblico ai partiti che non rispettano la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Mentre danno ai genitori la possibilità di spiegare ai figli che l'eutanasia è la scelta più saggia.

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