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American Apparel, nuova campagna choc: musulmana a seno nudo

Nuove polemiche sono scoppiate dopo la pubblicazione sul magazine Vice della foto di una modella musulmana a seno scoperto

American Apparel, nuova campagna choc: musulmana a seno nudo

"Made in Bangladesh": questo recita la scritta che copre parzialmente il seno di Maks, la modella del Bangladesh, merchandiser di American Apparel che ha suscitato scalpore nel mondo americano. La famiglia della ragazza 22enne, infatti, è di origini musulmane: emigrata all'età di quattro anni dalla cittadina di Dhaka alla volta dell'America, ha riscoperto se stessa allontanandosi dalla religione e ritrovando negli states "la propria identità".

La casa di moda American Apparel è stata spesso al centro di aspre critiche, a causa delle sue pubblicità con allusioni sessuali un po' eccessive, come quella per capi per bambini in cui avveniva una "sessualizzazione" - a detta di alcuni - degli stessi, fino ai manichini esposti in lingerie con tanto di peli pubici in vista. Ma il tasto della religione, ancora, non lo aveva mai toccato. Il direttore della casa produttrice, Dov Charney, ha denunciato qualche tempo fa in un intervista all'Huffington Post le "condizioni di lavoro spaventose" in cui molti cittadini del Bangladesh versano, dove migliaia di case produttrici di capi operano grazie al costo irrisorio della manodopera. E, clamorosamente, qualche mese dopo l'intervista, nella città di Dhaka si verificò un crollo di una di quelle palazzine di produzione, il cui interno era occupato da cinque fabbriche di abbigliamento. Il crollo seppellì, sotto le sue macerie, quasi 200 lavoratori.

In Bangladesh, dove l'Islam è riconosciuto come religione di stato, potrebbero non prenderla bene. E c'è chi, in America, accusa già la ragazza di infangare le sue tradizioni. "Dovremmo essere tutti in grado di esprimerci liberamente - ha dichiarato la ragazza in un intervista al Daily Mail - non importa da dove veniamo. Sostengo pienamente il messaggio della pubblicità. Amo tutte le culture e tutte le religioni. Ho scelto la creatività e anche il diritto di esprimermi liberamente".

Anche se, negli Stati Uniti, sulla pagina Twitter di American Apparel alcuni accusano il producer di non essere così candido come vuol far credere: " Come ha potuto American Apparel aver usato il disastro delle industrie in Bangladesh solo per fare soldi?".

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