Usa, governatrice repubblicana blocca una legge anti gay

Arizona: veto a una legge che avrebbe consentito alle aziende di non fornire servizi ai gay per motivi religiosi. E in Texas un giudice federale dichiara incostituzionale il divieto ai matrimoni gay

Usa, governatrice repubblicana blocca una legge anti gay

Si rimescolano le carte, negli Usa, sul fronte dei diritti civili e della lotta alle discriminazioni. La governatrice repubblicana dell'Arizona, Jan Brewer, ha deciso di porre il veto di fronte a una legge, molto controversa, che permette alle aziende di rifiutare i propri servizi ai gay, nel caso in cui i proprietari abbiano motivazioni di carattere religioso. La norma, sostenuta dai repubblicani, fornisce uno scudo giuridico a qualunque società o chiesa accusata di discriminazione. La Brewer ha preso la sua decisione dopo aver ascoltato, in riunioni a porte chiuse, i favorevoli e i contrari.

La legge, approvata una settimana fa dal parlamento dell'Arizona, aveva scatenato un forte dibattito in tutti gli Stati Uniti. Avrebbe permesso per esempio, a un pasticciere, di rifiutarsi di preparare una torta nuziale per due omosessuali, adducendo come giustificazione la propria profonda fede. La religione, quindi, sarebbe diventata uno scudo per difendere un comportamento discriminatorio. Tecnicamente, la legge avrebbe inoltre esteso la definizione di "persona" anche alle entità, come associazioni e attività commerciali.

A destra non pochi esponenti, tra cui John McCain e Mitt Romney - gli ultimi due candidati alla Casa Bianca - avevano chiesto alla governatrice di intervenire per bloccare la misura. La stessa richiesta, in nome della lotta contro le discriminazioni e la difesa della libertà personale, era stata avanzata da grandi aziende come American Airlines e Apple. L'Arizona Super Bowl Host Committee, l'organizzatore del Super Bowl del 2015, ha diffuso un comunicato contro il provvedimento e la Hispanic National Bar Association (Associazione degli avvocati ispano americani) per protestare contro la legge ha cancellato il proprio convegno in programma a Phoenix.

La governatrice repubblicana prima di mettere il veto - e quindi di schierarsi contro una fetta del suo partito - si è consultata con avvocati, cittadini, aziende e deputati di entrambe le parti del dibattito. Decine di migliaia le e-mail e le telefonate
arrivate all'ufficio per chiedere un intervento alla Brewer. Il provvedimento, ha detto la governatrice, "potrebbe dividere l'Arizona in una maniera che non possiamo neanche immaginare e che nessuno potrebbe mai augurarsi".

"Voglio che sappiate che so che le norme sul matrimonio e la famiglia sono messe in dubbio come mai prima d’ora; la nostra società sta subendo molti cambiamenti sensibili, ma credo sinceramente che la SB1062 (la legge incriminata, ndr) abbia il potenziale per creare più problemi di quelli che intenderebbe risolvere" ha aggiunto la governatrice. La Brewer ha inoltre bacchettato il Parlamento, visto che la legge in questione è stata la prima arrivata sul suo tavolo nel 2014: "Le mie priorità sono il budget, la crescita economica e il sistema di protezione per i nostri bambini". Un modo come un altro per ricordare, ai parlamentari, che tra tutti i problemi sul tappeto la contestata legge sulla libertà religiosa forse non è al primo posto come emergenza.

Sostenuta da esponenti politici vicini ad ambienti religiosi ultra conservatori, la legge è stata bloccata nello stesso giorno in cui, in Texas, notoriamente conservatore, un giudice federale ha definito incostituzionale il divieto alle nozze tra persone dello stesso sesso. Il divieto, ha detto il giudice distrettuale Orlando Garcia, approvato in un referendum nel 2005 dal 76% degli elettori, è stato superato da recenti decisioni della Corte Superma Usa. "La decisione odierna del tribunale - ha affermato Garcia - non è presa a dispetto del grande popolo del Texas o della legislatura texana, ma secondo la Costituzione degli Stati Uniti ed il precedente della Corte Suprema". Tuttavia, prima che le coppie gay si possano sposare in Texas, si dovrà attendere che la decisione venga rivista in appello. Negli Usa le nozze gay sono consentite in 17 stati, tra cui California e Maine.

Hanno oltre 80 anni i due uomini, da 53 anni insieme, che per primi si sposeranno a Dallas dopo che un giudice ha dichiarato incostituzionale la legge che considerava illegali i matrimoni gay in Texas. Le nozze, scrive oggi il Dallas Morning News, saranno celebrate sabato (ma per il momento non avranno valore legale).

Una cosa è certa: nei prossimi mesi, fino alle elezioni di

Midterm e anche dopo, in vista delle presidenziali 2016, il tema dei diritti civili avrà un ruolo di primo piano nella lotta politica americana. E i repubblicani non vogliono lasciare tutto il campo ai democratici.

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