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Christopher Stevens, esperto del mondo arabo

Nato nel 1960 in California, aveva studiato all’Università di Berkeley. Aveva imparato l’arabo da giovane, quando aveva insegnato inglese in Marocco come volontario dei Peace Corps

L’ambasciatore americano in Libia, Christopher Stevens, rimasto ucciso nell’attacco compiuto a Bengasi, era stato rappresentante americano presso il Consiglio nazionale di transizione a Bengasi durante la rivoluzione. In passato Stevens aveva svolto numerosi incarichi diplomatici in Medio Oriente e in Nord Africa.

Stevens, che parlava l’arabo ed il francese, si era insediato alla guida dell’ambasciata a Tripoli il 26 maggio scorso e aveva presentato le sue credenziali il giorno successivo. In realtà, era già stato il numero due dell’ambasciata tra il 2007 e il 2009 e l’inviato speciale presso il Consiglio nazionale transitorio a Bengasi durante la rivolta contro Muammar Gheddafi, tra il marzo e il novembre del 2011. Durante una recente cerimonia a Tripoli, l’ambasciatore aveva sottolineato come "le relazioni tra i governi sono importanti, ma sono le relazioni tra i popoli il vero fondamento della comprensione reciproca".

Nato nel 1960 in California, aveva studiato all’Università di Berkeley. Aveva imparato l’arabo da giovane, quando aveva insegnato inglese in Marocco come volontario dei Peace Corps. La sua carriera diplomatica si era svolta principalmente nel mondo arabo, con incarichi a Gerusalemme, Damasco, Cairo e Riad.

Sulla pagina Facebook dell’ambasciata, Stevens diceva di considerarsi "fortunato di poter partecipare a questo incredibile periodo di cambiamento e di speranza per la Libia".

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