C'è anche una dozzina di italiani tra le migliaia di dispersi dopo il supertifone Haiyan che ha colpito nei giorni scorsi le Filippine. Lo ha detto Emma Bonino, secondo cui alcuni dei turisti italiani che non sono rintracciabili dai parenti "non si erano registrati sul sito, né si erano manifestati prima". "Siamo stati allertati dalle famiglie ed è iniziata la ricerca in questo disastro", ha detto il ministro degli Esteri .
Intanto nelle città colpite da Haiyan la situazione non migliora. I morti sono quasi 2mila, ma centinaia di migliaia di superstiti sono esasperati da quattro giorni senz'acqua, cibo, elettricità e vestiti, anche se iniziano ad arrivare soccorritori e aiuti. L'agenzia nazionale per i disastri parla di 1.774 morti accertati e circa 2.500 feriti, mentre secondo l'Unicef sono almeno 4 milioni i bambini coinvolti dal passaggio del tifone.
"In alcuni casi la devastazione è stata totale", ha detto il segretario di gabinetto Renè Almendras, mentre il presidente Benigno Aquino ha proclamato lo stato di calamità nazionale. Per far fronte all’anarchia in cui stava cadendo Tacloban, con bande armate a saccheggiare i convogli per gli aiuti e qualsiasi negozio rimasto in piedi, il governo ha inviato altri 500 soldati per fermare lo sciacallaggio. L’aeroporto di Tacloban, semi-distrutto, ha però parzialmente riaperto questa mattina ed è capace di accogliere i voli umanitari, ma è stato preso d’assalto da migliaia di persone in cerca di un volo per scappare.
Dall'Italia arriveranno intanto 1,5 milioni di euro in aiuti " tra beni materiali e fondi alle agenzie che si stanno occupando dell’emergenza", come ha detto il viceministro Lapo Pistelli.
"La cooperazione e la parte d’urgenza, con Pistelli, si sono già attivate", ha aggiunto la Bonino, "Stiamo vedendo quanto in cash e quanto in beni di cui avranno molto bisogno: medicinali e ogni altra cosa, poi il tipo di trasporto. Tutto questo è in preparazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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