Ancora paura, ancora scontri e ancora violenza. E alla fine c'è scappato anche il morto. La Grecia non riesce a trovare pace e, anche questa volta, il teatro degli contri è la centralissima piazza Syntagma. Alcuni manifestanti incappucciati hanno lanciato bombe molotov contro le forze dell'ordine disposte attorno al Parlamento. Ai lanci dei contestatori i poliziotti hanno risposto sparando lacrimogeni.
I manifestanti, che sono alcune migliaia, si sono radunati in piazza per lo sciopero generale indetto dai due maggiori sindacati contro le nuove misure di austerità richieste dalla troika e che il governo si accinge a varare. Sarebbe proprio durante questi scontri che avrebbe perso la vita un manifestante, colpito probabilmente da infarto. La vittima degli scontri, secondo i primi resoconti dei media ellenici, sarebbe un uomo di 65 anni, lavoratore marittimo iscritto al Pame, il sindacato vicino al Partito comunista di Grecia (Kke).
I trasporti pubblici, i collegamenti ferroviari, marittimi e aerei sono rimasti paralizzati dalla mobilitazione sindacale. Nella capitale la metro si è fermata alle 8 (ora italiana) e anche i tassisti scioperano tutto il giorno. La prossima manifestazione generale è stata indetta per il 14 novembre, giornata di mobilitazione internazionale che vedrà svolgersi agitazioni anche in Spagna e Portogallo. Lo fa sapere Yannis Panagopoulos, leader del Gsee, il principale sindacato ellenico.
Nel frattempo il governo greco, guidato dal primo ministro conservatore
Antonis Samaras, continua a discutere con la "troika" sugli ultimi dettagli del programma di aggiustamento economico, da attuare in cambio di un prestito di 31,5 miliardi di euro. Ma nel paese infiamma la protesta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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